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Opinioni 19:07 | 03/12/2021 - Rimini

"Gli studenti non sono stati esentati dal green pass per frequentare la scuola"

"Con la pubblicazione del DL 172 del 26 novembre forse qualcuno non si è accorto della portata della norma al Capo II “ Impiego delle certificazioni verdi”a carico degli studenti italiani che da lunedi 6 dicembre saranno costretti a possedere per poter recarsi a scuola.

Da Rimini come da tanti comitati emiliano romagnoli aderenti a Rete Nazionale Scuola in Presenza, si sono raccolte tantissime reazioni, richieste di chiarimenti e perplessità su un provvedimento che di fatto introduce dalla finestra quello che si è sempre voluto tener fuori dalla porta delle scuole, le più penalizzate in questi ultimi tre anni. Si ha la sensazione che si abbia voluto forzare la mano su quelle famiglie, che in piena legalità, hanno scelto per ora di non provvedere alla vaccinazione dei figli, a costo della privazione del diritto di andare a scuola. Anche i genitori di studenti vaccinati si stanno interrogando sul beneficio epidemiologico di queste regole, dal momento che il settore dei trasporti da aprile 2021, quando i dati di contagio erano ben diversi, ha adottato regole di sicurezza con capienze ridotte, sanificazioni frequenti e obbligo di dispositivi di protezione. A ben leggere il Report regionale Emilia Romagna è evidente che i casi in corso nell’ultima settimana di novembre 2021 sono 17.747 a fronte dei 70.718 della stessa settimana del 2020, mentre l’occupazione delle terapie intensive in regione è la medesima del 9 giugno scorso con 69 posti occupati. La situazione attuale non giustificherebbe l’inasprimento delle misure sulle brevi tratte di percorrenze per i nostri studenti.

Qualche giorno fa tutti i comitati della nostra regione hanno sottoscritto all’unanimità, l’appello che la Rete Nazionale ha indirizzato alle istituzioni affinchè sia adottata l’esenzione dal green pass sui mezzi di trasporto di breve percorrenza per gli studenti che si recano a scuola.

Nella missiva si richiamano i Ministri della Salute, dell’Istruzione, dei Trasporti, la Conferenza Stato-Regioni ed anche gli organismi europei sullo stato della scuola italiana ancora “vittima di tanti ostacoli e difficoltà”. Si sta continuando a mettere dei paletti a un sistema che sta ancora scontando il drammatico fenomeno dell’abbandono, del calo degli apprendimenti e del forte disagio giovanile, in attesa di una “normalità” che tarda ad arrivare. Gli abbonamenti al servizio trasporti sono già stati pagati per l’intero anno e ora cambiando le condizioni di accesso, arriva un altro onere per chi ha scelto legittimamente di non vaccinare i più piccoli di casa: spendere per ogni figlio circa 100 euro al mese, tariffa che potrà anche aumentare da gennaio, oppure assentarsi quotidianamente dal lavoro rischiando di perdere il posto visto che non sono previsti permessi straordinari per l’accompagnamento dei figli a scuola. “Le famiglie numerose e meno abbienti, saranno quelle più colpite e spesso sono le stesse nelle quali già si sta affrontando il dramma della bassa frequenza scolastica. Inoltre in tutte le province della nostra regione si è registrato il congestionamento del circuito farmaceutico per il rilascio dei green pass agli adulti e le uniche prenotazioni possibili sono a non prima di due mesi figuriamoci se per il 6 dicembre potranno soddisfare le richieste” fanno sapere dal coordinamento regionale dei comitati.

Un tale rafforzamento delle misure già esistenti, ha inoltre un riflesso di cui solo i genitori sembrano poterne cogliere la portata. Nella lettera inviata si lamenta il fatto che i minori stanno diventando i facili bersagli delle limitazioni, senza considerare la notevole sproporzione tra il peso delle limitazioni della loro libertà per lo svolgimento di attività salutari come lo sport, le attività culturali e di relazione e il loro ridotto rischio di aggravamento in caso di contagio, rispetto le fasce di età più anziane che invece, in possesso di green pass, hanno più libertà di movimento pur essendo esposti a rischi esponenzialmente più alti. Tutto questo assieme al recente avanti e indietro sui protocolli di tracciamento, fa percepire loro l’esistenza di un continuo e crescente pericolo incombente, li fa sentire come la principale causa delle malattie altrui, obbligandoli sempre più a rifuggire la realtà dalla quale tendono sempre più a estranearsi. Ci chiediamo come possa esserci una visione tanto limitata, nonostante l’aggravamento delle loro condizioni psicofisiche che dovrebbero essere ben note ai servizi pubblici sanitari anche nella nostra regione. Ci giungono segnali di difficoltà ad accogliere tutte le richieste di aiuto dei nostri ragazzi, questa dovrebbe essere la priorità della nostra politica sanitaria".

Stefania Montebelli  Coordinamento Regione Emilia Romagna 

Comitati aderenti a RETE NAZIONALE SCUOLA IN PRESENZA. Per la Scuola in Presenza - Rimini