Ellie Goldstein per Gucci. La vera bellezza, “ciò che tutti sanno cosa sia”

Stabilire cosa sia l’arte è una impresa difficile perché è mutevole al punto tale che non possiamo incastrarla in un dogma. Il noto scrittore Benedetto Croce, nel suo “Breviario di estetica”, sosteneva che “è ciò che tutti sanno cosa sia”. Difficile, così come per la bellezza. Per comprenderla dobbiamo avere gli strumenti per vedere al di là di parametri prefissati, dobbiamo sentirla, percepirne l’emozione. E con Ellie Goldstein, la prima modella con la sindrome di down a posare per la maison Gucci, riusciamo a sentirla prima del mascara che pubblicizza. Come se il marketing la appoggiasse, ma nascosto, concedendogli lo spazio che la sua grazia merita. La casa di moda è in secondo piano, sta sullo sfondo, delimita. Come la cornice di un quadro che raccoglie l’arte ma non straborda. Ellie è l’opera d’arte, in lei non c’è artificio; quello che è, è sulla tela di Gucci. Non c’è niente tra noi e ciò che rappresenta, nessun intermezzo. La modella ci fa
afferrare il marchio, lo avvicina paradossalmente mettendolo in disparte. La sua immagine è una confidenza, una festa, un ritrovo. Nella nuova campagna pubblicitaria della maison Gucci c’è verità, la vera bellezza, “ciò che tutti sanno cosa sia”.

Stefania Bozzo