“Il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto che regolamenta le gare per le concessioni balneari. Abbiamo aspettato tanto una Legge nazionale, ma ne siamo rimasti profondamente delusi. A parte una proroga tecnica con la scadenza per le aste fissata al 2027, che però i Comuni possono anticipare dando avvio alle gare anche prima, la soluzione proposta dal governo prevede una forma di indennizzo minimo, rapportato agli investimenti non ammortizzati degli ultimi 5 anni. Una soluzione inaccettabile perché non tutela il valore dell’azienda e perché prende in esame gli investimenti fatti in un quinquennio che, come sappiamo tutti, è stato caratterizzato da pandemia, crisi economica, guerre, alluvione e da un’incertezza normativa che ha di fatto impedito agli operatori di investire.
Le tutele previste da questo provvedimento, dunque, paiono insoddisfacenti. Le nostre aspettative erano ben altre, soprattutto dopo le dichiarazioni di vari esponenti del governo sull’esclusione del settore dall’applicazione della Direttiva Bolkestein. Così non è stato. Mi permetto di esprimere a nome del SIB e dei colleghi associati lo sconcerto per le promesse disattese dalla politica. Registriamo, con profondo rammarico, che il provvedimento non ha visto il coinvolgimento, non solo della categoria, ma, anche e principalmente degli Enti concedenti, Regioni e Comuni, che esercitano da decenni le funzioni amministrative in materia.
Come sindacato di categoria riuniremo gli organismi dirigenti per una valutazione del provvedimento legislativo e per decidere le conseguenti iniziative, riservandoci di esprimere un parere più completo dopo un confronto approfondito. Il rischio è che venga snaturato il modello di turismo attrezzato italiano, quel marchio, il made in Italy, che speravamo venisse tutelato maggiormente: nel DL non vi è traccia del riconoscimento del valore aziendale”.
Riccardo Ripa, presidente SIB-Confcommercio della provincia di Rimini