Fatti nuovi su Petroltecnica-Rovereta. Mentre continuano i sit in dei dipendenti davanti al Comune di Coriano (ne abbiamo riferito ieri), e dopo la decisione assunta dall'azienda di predisporre un ricorso al Tar per la sospensiva all'ordinanza del Comune che ha imposto lo stop è di oggi una lettera che il Comitato d'Area di Cerasolo e Cerasolo Ausa ha inviato al prefetto dott.ssa Camporota sull'argomento elencando punto per punto il proprio punto di vista.
"L'impianto di trattamento di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi di Via Rovereta 32, ha operato fino agli ultimi avvenimenti in base ad un'autorizzazione integrata ambientale - AIA rilasciata da ARPAE il 29.9.2009, che inviamo. In concreto, al momento dell'esame dell'istanza l'area presentava rilevanti criticità ambientali: campi elettromagnetici, non idoneità all'insediamento di impianti di trattamento rifiuti disposta dal Piano Prov. per la Gestione dei Rifiuti (PPGR) e dal PTCP. Sarebbero stati autorizzabili - sempre secondo l'esposizione del punto C1 dell'All. A all' AIA - solo magazzeni, depositi, attività commerciali all'ingrosso, con presenza lavorativa continuativa non superiore a 4 ore giornaliere. Tali ostacoli vennero temporaneamente rimossi in forza di una Variante urbanistica del Comune di Coriano approvata dalla Provincia, che istituiva una destinazione ad hoc (attività C5 speciale) per Petroltecnica, inclusa all'interno di un più ampio e complesso procedimento urbanistico volto non solo a legittimare la presenza dell'attività incompatibile nell'area di Via Rovereta 32, ma anche a consentire un notevole sviluppo degli impianti fino a 15.500 mq. di nuova S.U. edificabile su aree esterne al comparto, soggette a vincoli di tutela ambientale ed anch'esse a vincolo di incompatibilità per il trattamento di rifiuti. Tutto questo complesso deliberativo, comprese le norme istitutive della destinazione speciale C5 ad hoc per Petroltecnica, in base alle quali venne rilasciata l' AIA n. 244 del 29. 9 .2009, è stato notoriamente annullato con sentenza n. 120/2014 del TAR dell'Emilia Romagna, confermata con sentenza n.4156/2015 della Quarta Sezione del Consiglio di Stato, confermata a sua volta dalle Sezioni Unite di Cassazione con sentenza n. 22078/2017 (su ricorso della Provincia di Rimini per pretesa violazione dei limiti esterni di giurisdizione), infine ancora dalla Quarta Sez. del Consiglio di Stato con sentenza n. 4298/2019 (su ricorso per revocazione di Petroltecnica). In conclusione, nonostante ARPAE continui a far finta di niente, la permanenza dell'attività di trattamento rifiuti speciali pericolosi nel sito di Via Rovereta n. 32 deve considerarsi del tutto illegale. I provvedimenti urbanistici repressivi del Comune di Coriano, peraltro evidentemente giustificati, non c'entrano. C'entra il fatto che l' AIA del 2009 venne rilasciata su presupposti definitivamente rimossi da due giudicati d'annullamento con due ulteriori sentenze di conferma, senza contare la sentenza 3.11.201 7 del Tribunale penale di Rimini perché non ancora passata in giudicato. In questa situazione di completa illegalità per ragioni autonome rispetto agli ultimi provvedimenti del Comune di Coriano, ci si permette di chiedersi quale possa essere l'obiettivo ultimo dei tavoli e degli incontri. Il prossimo 29 settembre 2019, tra nemmeno tre mesi, scadrà il termine decennale dell' AIA n. 244 del 2009. E' immaginabile che ARPAE voglia assumersi la responsabilità di un rinnovo o, peggio ancora di una proroga, in carenza assoluta delle condizioni minime di legalità e di fronte ad una certa reazione per violazione dei giudicati?".
La lettera è firmata dal presidente Giovannino Raggini.