A seguito della interrogazione relativa alla “Trascrizione anagrafe figli nati utero in affitto” l’Assessore Eugenia Rossi di Schio ha fornito la risposta dell’Amministrazione comunale. Assume l’Assessore Di Schio che prima della decisione dell’Ufficio dello Stato Civile di procedere all’iscrizione dei gemelli nati dalla maternità surrogata, gli stessi Uffici avrebbero interessato della domanda la Procura della Repubblica di Rimini “per acquisirne un’indicazione preventiva” e che ora, dopo la decisione della Suprema Corte, che conferma la impossibilità di registrazione all’anagrafe per i figli nati da utero in affitto, gli Uffici avrebbero chiesto ulteriori istruzioni alla medesima Procura.
"La risposta fornita dall’Assessore è insoddisfacente perché strumentale e volta, non solo a “guadagnare” tempo, ma anche a far “intendere” che la decisione sia stata condivisa con la Procura della Repubblica di Rimini (perché la Procura quando il controllo sui registri dell’anagrafe spetta al Prefetto?). A parere del Capogruppo della Lega, Marzio Pecci, la risposta dell’Assessore dimostra che la maggioranza, pur di raggiungere uno scopo ideologico, non si è fatta scrupoli nel coinvolgere gli Uffici Giudiziari nel momento in cui la delicata la materia era sub judice. La Lega, conscia della normativa esistente, ha sempre sostenuto ed affermato, in ogni convegno ed in ogni dibattito pubblico, la illegittimità delle iscrizioni sia sotto il profilo etico-morale che giuridico e la Cassazione a Sezioni Unite, con la sentenza n. 12193 del 2019, ha confermato ciò che la Lega ha sempre sostenuto. Ora la Suprema Corte ha posto fine alla questione ed il Prefetto, qualora non avesse ancora provveduto, dovrà annullare l'atto di registrazione per mancanza dei requisiti di legge.