Cinque ore e mezza di consiglio comunale in video conferenza non sono state sufficienti per chiarire le ragioni per le quali, dopo l'allarme dell'OMS e del Ministero della Sanità del 5 gennaio 2020 ed i contagi del "paziente uno" di febbraio, il Sindaco di Rimini non ha sollecitato le misure restrittive di contenimento del contagio da coronavirus ed ha deciso, parafrasando il sindaco Sala di Milano e Gori di Bergamo, di azzardare, semprea fine di febbraio, lo slogan "Rimini non si ferma" affermando che tutti i dati erano positivi e che tutto andava bene.
Dunque nè la lunga relazione introduttiva del Presidente del Consiglio comunale nè quella del Sindaco hanno fatto chiarezza sulle cause della diffusione della epidemia a Rimini, sui motivi che hanno ritardato l'adozione delle misure di prevenzione, arrivate con un ritardo di un mese e, soprattutto, sulle ragioni per le quali non sono state adottate tutte le misure per proteggere la salute degli anziani ospiti del Valloni che, come confermato anche dalla stampa, contano 18 deceduti (14 in struttura e 4 in ospedale) e 59 contagiati.
La comunicazione del sindaco, che per un'ora ha incensato se stesso ed il Presidente della Regione Bonaccini, è stata molto deludente e superficiale, perché consistita in un lungo elenco di interventi indispensabili per affrontare una emergenza.
Tra le affermazioni fatte dal Sindaco, solo una merita apprezzamento e cioé l'ampliamento del reparto di terapia intensiva, ma a far tremare i polsi è l'allarme sul bilancio, ad avviso del Capogruppo della Lega, già precario, che, dopo i provvedimenti del governo, aprirà un "buco" di 25/30 milioni. Tale problema è frutto di una politica delle entrate sbagliata che aveva nelle sanzioni stradali e nell'imposta di soggiorno due forti "voci" di entrata che ora risultano decisamente in calo.
Gli interventi della maggioranza, in particolare degli "yes men" del sindaco, al di là degli insulti al Capogruppo della Lega per aver osato criticare l'operato del primo cittadino e per le richieste di chiarimento sulle morti del Valloni liquidate come "polemiche sterili e vergognose" oppure "intervento fuori dalle righe" non hanno dato, come sempre, alcun contributo al dibattito limitandosi a lodare l'attività del Sindaco e di Bonaccini ed a denigrare l'impegno del Presidente Zaia in Veneto, di Fontana in Lombardia.
Riteniamo che la maggioranza sia del tutto priva della capacità di affrontare la grave crisi economica e quindi accettiamo, con animo grato, la disponibilità ad un tavolo, aperto a tutte le forze politiche in Consiglio, per elaborare programmi e progetti per il futuro, apprezzando l'accoglimento del mio suggerimento per lavorare sul progetto di "Rimini sicura" sia sul piano dell'ordine pubblico che su quello sanitario.
Dunque ora aspettiamo la fissazione della data per il tavolo (fortunatamente Gnassi ha abbandonato la proposta dei suggerimenti su Facebook) e misureremo veramente la volontà del sindaco e della Giunta di recepire le proposte della Lega per uscire dalla crisi quali ad es: riscrittura del Rue, progetto "Rimini sicura", informatizzazione, sburocratizzazione.
Marzio Pecci capogruppo consiliare Lega Rimini