Non c’è differenza. L’uso della cannabis durante la gravidanza e l’esposizione al suo principale componente psicoattivo, il Thc- Delta 9 tetraidrocannabinolo, modificano alcune aree del sistema nervoso centrale del feto che si sta formando in particolare interessando la regione cerebrale che regola le emozioni, il piacere e diverse funzioni cognitive. In una ricerca tutta italiana pubblicata su un importante rivista internazionale gli studiosi confermano che gli effetti della cannabis hanno la stessa funzione danneggiante di cocaina e alcol. Con la crescente legalizzazione della cannabis si è diffusa la percezione di una sostanziale innocuità non vera. Non a caso è la droga più usata dalle donne incinte a volte assunta come rimedio per le nausee mattutine o l’ansia. Il lavoro degli studiosi teorizza che rispetto ai loro pari i figli di madri che abbiano assunto cannabis in gravidanza possono scoprirsi iperattivi, più impulsivi, disattenti e suscettibili alle psicosi.
dott. Alessandro Bovicelli