Ho riguardato i dati dell'Istituto Superiore della Sanità . Al 30 marzo, dopo che il virus aveva appena girato indisturbato da Dicembre a Febbraio e mentre ci trovavamo in piena emergenza zone rosse, erano stati documentati circa 94.000 casi di contagio e circa 2.500 ricoveri in terapia intensiva. Mi piacerebbe quindi sapere quale sia stato il criterio del Comitato Tecnico Scientifico nel predisporre un report che prevedeva scenari apocalittici in caso di riapertura totale il 4 maggio . Possibile che lo scenario ipotetico potesse essere così tanto infausto rispetto a quanto gia accaduto nella prima fase in cui eravamo tutti ( cittadini, medici, infermieri e strutture sanitarie ) più impreparati di ora ? Qualcuno ha chiesto agli scienziati se, mantenendo il distanziamento sociale e le mascherine, lo scenario sarebbe stato così tragico? Qualcuno ha chiesto se le nuove terapie e i nuovi protocolli, che hanno dimostrato qualche esito positivo nel ridurre le conseguenze pericolose della malattia avrebbero mitigato quella previsione? E poi tamponi mirati e screening sierologico avrebbero potuto mai limitare il diffondersi dei contagi ? Se avessimo tutelato in maniera mirata i soggetti a rischio avremmo migliorato le previsioni? Ed infine, qualcuno ha chiesto agli scienziati se, al di là di una prudenza popolana, sia plausibile avere un vaccino entro l'anno ? Una ultima considerazione : se io oggi fossi un signore benestante che potesse tranquillamente stare un anno senza lavorare, insisterei per stare tutti chiusi in casa così da non correre alcun rischio ed incurante di chi un anno senza lavorare non può stare . Chi deve governare ha l'obbligo di tenere conto di queste due realtà ascoltando i virologi, i sindacati, gli imprenditori ed i lavoratori . Poi deve decidere . Non decide mai la tecnica ma la politica . Altrimenti basterebbe un robot .
Opinioni
11:06 | 12/11/2024 - Rimini