"Il Teatro Vittoria di Pennabilli è stato ricavato negli anni Venti del Novecento all’interno del quattrocentesco Palazzo Fuffi. La sua storia comincia all’inizio del secolo, quando 33 famiglie, riunite in comitato, mettono mano al suo rifacimento in stile liberty. Fu inaugurato nel 1924 con un grande veglione da ballo. Dopo un’intensa attività, documentata dai registri degli spettacoli e delle operette messe in scena, nel secondo dopoguerra il Teatro Vittoria viene utilizzato prevalentemente come sala cinematografica e locale da ballo, fino alla chiusura negli anni Settanta, obbligata dal degrado subìto. Le indispensabili opere di recupero, di cui Tonino Guerra fu strenuo promotore, ne hanno consentito la riapertura il 18 giugno del 2000. Il teatro Vittoria rappresenta sin dalla sua creazione un luogo di unione e cultura. Le storie d’amore per il paese ed aggregazione qui sopra descritte, purtroppo oggi vengono meno. Fiore all'occhiello dell'estetica liberty, il teatro, purtroppo non è quasi mai stato utilizzato da questa amministrazione, che mai si è preoccupata di promuovere una stagione teatrale, magari facendo rete con i teatri presenti nelle località limitrofe.
Riaprirà le porte invece, il 12 ottobre 2023 in occasione della presentazione del controverso libro del Generale Vannacci "Il mondo al contrario". In apparenza una buona notizia, se non fosse che il libro è un inno all'odio razziale e di genere. Non si può infatti definire una libera espressione di opinione, perchè è in aperto contrasto con i valori fondanti della Costituzione Italiana che al contrario promuove l'uguaglianza di tutti i cittadini senza distinzione di nazionalità, genere, religione... e orientamento sessuale.
Il nostro teatro che sin dalla sua apertura ha ospitato personaggi illustri del calibro del Dalai Lama, Luis Sepulveda, Michelangelo Antonioni, Francesco Rosi, Vittorio Sgarbi solo per citarne alcuni, con l'obiettivo di intrattenere un pubblico trasversale, oggi viene utilizzato per la presentazione di un libro contenente idee disgreganti, scritto da un autore che a causa di tale libro è stato rimosso dall'incarico di comandante dell'istituto Geografico militare, non dai soliti sinistroidi, ma dal governo più a destra della recente storia italiana.
E' curioso che il sindaco tagliaerba, spalaneve, boscaiolo, uomo del popolo improvvisamente si interessi di cultura. Non è stato così quando associazioni ed autori locali hanno chiesto il teatro per manifestazioni di interesse pubblico capaci di unire e promuovere Pennabilli a livello turistico. Purtroppo ancora una volta agisce nell'interesse di una sola corrente, non per avvicinare ed intrattenere la comunità attraverso una manifestazione di interesse collettivo, ma per alimentare disgregazione e fobie di cui abbiamo così poco bisogno.
Come gruppo Orizzonte Comune, ci teniamo a specificare che non ci riconosciamo nell'analisi di un'Italia idolatrata e infamata allo stesso tempo. Infatti a detta dell'autore, prima l’Italia è la nazione che preferisce anche solo per il fatto di sentirla sua e frutto degli sforzi dei suoi avi, poco dopo diventa invece un Paese invivibile, dove il crimine è impunito, le donne non vogliono più fare le madri, gli anziani sono abbandonati, le lobby gay tramano sotterfugi per impossessarsi del potere.
Purtroppo il successo di questo libro, riflette lo stile di una politica urlata, fatta di proclami piuttosto che di fatti, che ben conosciamo anche nella nostra piccola realtà. Una politica che invece di risolvere i problemi concreti, come tante volte ha promesso di fare, incita alla disgregazione, all'isolamento e all'evocazione di spauracchi. Ci auguriamo che il Teatro torni ad essere un luogo di sviluppo sociale e culturale di una comunità da sempre così sensibile alla cultura come Pennabilli, che ormai da troppo tempo è agli onori della cronaca per fatti che scalfiscono tutto quello che di importante è stato fatto nel passato, un luogo che dovrebbe essere vissuto quotidianamente dalla collettività, che necessita di una gestione strutturata e in grado di promuovere lo sviluppo culturale del paese".
Il Gruppo Consiliare Orizzonte Comune