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Opinioni 16:01 | 29/07/2018 - Rimini

Montevecchi: "Ma quali diritti? Utero in affitto reato universale"

“Abbiamo assistito per l’ennesima volta ad una manifestazione politica che, strumentalizzando tutto con la scusa dell’omofobia, si schiera dalla parte delle adozioni gay, dell’indottrinamento gender nelle scuole e dell’abominevole pratica dell’utero in affitto e della compravendita dei bambini, considerati oggetti come se fossero bambolotti da acquistare in un negozio di giocattoli da una donna mercificata”. Risponde così il giovane videoblogger riminese e consigliere comunale clementino Matteo Montevecchi agli esponenti di sinistra locali che hanno sostenuto il Summer Gay Pride di Rimini e continua: “Anche quest’anno i vari carri, tra cui quello di “Non una di meno” hanno mostrato tutta la loro statura culturale attraverso “gemiti e simulazioni di orgasmi”, per non parlare dei cartelloni che recitavano “Porti aperti come i nostri culi” e dei soliti slogan triti e ritriti contro Salvini e Fontana”. E continua “Piaccia o non piaccia, continueremo a batterci contro la barbarie dell’utero in affitto e contro l’ideologia che vorrebbe sostituire mamma e papà con il genitore 1 e il genitore 2. E perché no, pure con il genitore 3, 4 e 5, perché se tutto è “love is love”, manca poco alla deriva del poliamore: ma noi saremo l’argine e difenderemo con le unghie e con i denti l’articolo 29 della nostra Costituzione”. Inoltre Matteo Montevecchi ci tiene a precisare: “Nel nostro paese grazie al diritto pubblico e privato ci si poteva già appellare a tutti i diritti che si volevano, anche senza l’istituto ad hoc delle unioni civili, basterebbe informarsi. Mancavano solo la reversibilità della pensione e l’adozione gay, cosa che vogliono a tutti i costi perché considerano il bambino un “diritto” e non più un “soggetto di diritto” che ha sua volta ha dei diritti, tra cui quello di crescere con una mamma e un papà e non quello di essere reso orfano, in modo arbitrario, di madre o di padre per soddisfare i capricci di qualche lobby. Non vorrei sconvolgere nessuno, ma le persone non sono e non saranno mai dei diritti di qualcuno, mettetevelo in testa”. Poi conclude: “Arcigay e tutti i movimenti LGBTQI vogliono far credere di rappresentare tutte le persone con tendenza omosessuale. Non è così. In tanti non condividono le loro battaglie ideologiche e si tengono ben distanti dai vari Pride. A loro, i primi ad essere strumentalizzati, va tutta la mia solidarietà”.

Matteo Montevecchi