Alfredo Rota lascia. Credo sia opportuno dirgli davvero grazie. Ha preso in mano il Rimini in serie D, ha vinto il campionato. Ha disputato la terza serie piazzandosi al nono posto, centrando i play off.
Ma è sempre rimasto un uomo solo al comando. Solo Alfredo. Vogliamo dare qualche colpa ad Alfredo (per dirla alla Vasco Rossi??) Forse non aver mantenuto vicino certi amici e collaboratori che riunissero attorno al Rimini la "riminesità". Magari questo è stato il suo unico piccolo, grande errore. Per il resto nulla da dire. Si possono avere idee diverse da un Presidente, che da neofita si è avvicinato per la prima volta al mondo dorato del pallone. Ma Alfredo ha pagato ogni cosa, ogni stipendio. Praticamente tutto. Senza farsi guardare dietro da nessuno. Lo definisco un galantuomo leggendo i fatti.
Io gli ho sempre rimproverato di essere stato troppo buono in certi momenti e di essersi in qualche modo fatto sopraffare dalla passione. Passione e conti economici molto spesso lanciano in orbita il "mondo dei sogni". Un pianeta dove è difficile fermarsi, dove qualche volta fai il passo più lungo della gamba. Può essere accaduto questo. Ma dopo averlo visto con le lacrime agli occhi ieri sera al Grand Hotel, durante la presentazione della mostra dedicata al grande "Pablito", nel suo saluto filmato dai colleghi....Beh questo piccolo grande uomo, marito e padre, un tantino di tenerezza me l'ha fatta di certo. Sicuramente Lo ringrazio più per questi sentimenti molto privati mostrati pubblicamente, rispetto a 2 anni di quasi silenzio, spedendo al suo posto in palcoscenico, persone e personaggi che meritavano di parlare meno di Lui.
Tra pochi giorni arriverà un'altra dirigenza, magari tra poche ore, ma queste poche righe Alfredo il "solitario" le meritava, magari solo perchè ci ha "smenato" soldi. Tanti soldi. Ripensandoci non è stata colpa di Alfredo. Ma quando un uomo come Lui, molla tra qualche lacrima e molti rimpianti, penso che la colpa sia di una città alla quale del calcio frega poco, quasi nulla. Un posto Rimini, dove la cultura sportiva non abbonda di certo. Ci sono più tifosi sui social, leoni da tastiera che sbraitano, rispetto a quelli che frequentano il vecchio Neri...Sotto l'Arco D'Augusto abbondano le mode, i momenti. Ma un Presidente di un club non può vivere solo soletto a "mode e momenti". Stipendi, contributi, Covisoc, ingaggi etc. etc. sono da pagare ogni mese. Questo è il mondo reale. Non dei sogni!
Ad Alfredo va l'onore delle armi e l'onestà intelletuale per come lascia quando dice: "Non ce la facevo più da solo...."
Ai nuovi timonieri un messaggio di benvenuto e un incoraggiamento a fare bene e sempre meglio.
Buona estate vecchia Rimini Calcio
Elio Pari