"Circa un mese fa, l’amministrazione comunale di Riccione incontrò i rappresentanti dei Comitati d’area di Riccione al fine di chiedere loro collaborazione rispetto ad una campagna di comunicazione da mettere in campo con lo scopo di contrastare il degrado rappresentato dalle vetrine sfitte, in particolar modo quelle situate sugli assi commerciali principali. Si chiedeva di poter affiggere su quelle serrande o vetrate la cartellonistica relativa alla campagna di immagine dell’estate 2020 denominata “Sotto il sole di Riccione”. Ci siamo subito chiesti a quale scopo sarebbe servita una proposta del genere. A fare promozione in città tra i riccionesi e i turisti che sono già qua in vacanza? Oppure semplicemente a chiudere vetrate di negozi sfitti? Nel secondo caso si tratterebbe di una pura e semplice operazione di ‘decoro urbano’, che nulla ha a che fare con attività promozionali, che per loro natura si svolgono fuori dai confini cittadini. Oggi, a distanza di un mese, gli scarsi risultati sono sotto gli occhi di tutti coloro che hanno voglia di farsi una passeggiata ad esempio in Viale Dante (ma non solo) e che trovano alcune facciate di locali tappezzate come nella foto allegata. Quando la pezza è peggio del buco. Questi sono i risultati di una mancanza di una politica sul commercio portata avanti da un Assessore inesistente e mai presente, che al proprio Comune preferisce gli ovattati ambienti dei palazzi romani, senza mai portare a casa nulla per il territorio tra l’altro. Abbiamo detto più di una volta, e lo ribadiamo con forza, che Elena Raffaelli si dovrebbe dimettere per lasciare spazio a chi potrebbe occuparsi delle problematiche della città a tempo pieno. Continuiamo ad essere in presenza di una cultura che vede protagonista il finto e l’artificiale: moquette, villaggio western (finito in frantumi), yeti, bolle disegnate a terra, manifesti al posto delle vetrine coi quali si vogliono tappezzare i ‘buchi neri’ di questa città, rappresentati dai negozi sfitti per la crisi latente del commercio, rispetto alla quale non vi sono strategie in atto e nemmeno un pensiero di rilancio. Risale ormai al 2018 la proposta di ingaggiare un progettista che avrebbe avuto il compito di elaborare uno studio sulle tendenze dello stato di salute del commercio locale, in modo da individuare anche progetti di riqualificazione degli assi commerciali. Ci piacerebbe sapere a che punto è questo tipo di lavoro, se sia poi effettivamente partito e se si sia concluso. In tal caso sarebbe interessante conoscere le conclusioni alle quali è giunto chi ne ha curato l’elaborazione. Ci piacerebbe vedere le carte di questi studi e invece temiamo che l’unica carta che vedremo sarà quella da raccogliere per strada come rifiuto, insieme al nastro adesivo usato per attaccarla alle vetrine".
Segreteria PD Riccione