Fermiamoci. Dice uno slogan che "Per ripartire presto, è importante sapersi fermare in tempo". L'evoluzione del quadro epidemiologico degli ultimi giorni, della provincia di Rimini, ci impone di chiedere, a chi ha la responsabilità delle decisioni, di fermare tutto perché ci troviamo di fronte ad una situazione molto critica che non vede arrestarsi il numero dei contagiati e dei decessi (anche se non vengono comunicati). Tutti i provvedimenti approvati fino ad oggi sono stati assunti in ritardo e sono apparsi insufficienti per cui occorre ricorrere alla misura drastica come è stato fatto in Cina ed a Codogno. Due settimane di sacrificio sono molto meglio di mesi di incertezza e di ulteriori contagi. Per salvare l'economia dobbiamo prima di tutto salvare le persone e per fare questo bisogna ricorrere alle decisioni drastiche che devono superare gli egoismi ed i campanilismi e far capire a tutti i cittadini che, l'unico modo per evitare la diffusione del virus, è necessario stare in casa. Ritengo che le richieste del Direttore della ASL Romagna Marcello Tonini di adottare le misure come a Medicina siano corrette per cui Regione, Provincia, Comune e Prefettura devono concordare la richiesta dei Provvedimenti perché tutta la Provincia di Rimini sia blindata. Inoltre le stesse Autorità dovranno attivarsi affinché gli stessi provvedimenti vengano assunti anche per la provincia di Pesaro e Urbino e per la Repubblica di San Marino. Infine di fronte all'emergenza dei medici in quarantena è giunto il momento, anche per la provincia di Rimini, di coinvolgere i medici militari.
Marzio Pecci