Vi prego di perdonarmi se intervengo nuovamente su quanto accaduto giovedì in Consiglio comunale.
I fatti gravi accaduti sostanzialmente sono due: 1) l'abbandono della Donati della Presidenza dopo aver chiamato il voto e 2) il diverso voto di patto civico dopo la dichiarazione di "voto contrario" alla delibera pronunciata dal capogruppo Muratori.
Entrambi i comportamenti devono essere censurati in modo fermo da chi ancora crede nella bontà della politica.
Comprendo che Patto civico abbia, nella attuale maggioranza, un potere di interdizione e goda, impropriamente, di un diritto di veto che, dopo l'uscita di Erbetta, ha dimostrato di non saper usare, ma questo potere non può essere lasciato nella disponibilità per mancanza di preparazione intellettuale e di capacità politica.
Anche a Rimini il PD ha bisogno di essere rianimato però il sindaco, che è, comunque, espressione di questo partito, non può, a causa delle vicende interne al partito, fare finta di niente e abbandonare la nave lasciando allo sbando un gruppetto di impreparati, senza idee, bramosi di poltrone ed incapaci del più piccolo ragionamento logico.
Sentire dire, il giorno dopo, da un consigliere che la delibera ha avuto il voto a favore perché in caso diverso sarebbe stato tolto il collegamento WI FI al comune è una bestemmia contro la più piccola intelligenza umana. Siffatta dichiarazione è una vergogna che la città di Rimini non merita.
Bisogna, dunque, che il primo cittadino, democraticamente responsabile, se vuole terminare il mandato rispettando il voto dei cittadini, si rimbocchi le maniche e non si sottragga alla propria responsabilità e dia ordine al gruppo PD di indicare un nuovo Presidente del Consiglio (magari Juri Magrini), dato che la Donati è la responsabile dei pasticci in Consiglio e venga, la prossima settimana, in Commissione di controllo e garanzia a spiegare il suo progetto per la conclusione della legislatura.
Le dichiarazioni spot del passato fatte dal sindaco e le patetiche foto dell'assessore "al nulla" Jamil Sadegholvad davanti alla Questura di via Bassi (non si dimentichi che l'amministrazione è responsabile dell'attuale stato) si scontrano con la cruda realtà: il turismo è in calo, le attività commerciali chiudono, gli eventi se non li organizza Paesani non si fanno, il Parco del Mare è fallito, le imposte comunali aumentano di continuo, il bilancio fa acqua, i servizi costano sempre di più, il TRC non parte ... in questa situazione o il sindaco "ri-tara" il suo programma (magari sostituendo anche la Di Schio sempre asssente) o la città va contro un fallimento da cui riprendersi sarà molto difficile.
In buona sostanza il Sindaco che accusa sempre la Lega di non essere pronta a governare guardi in casa propria e, per il bene di Rimini, segua i consigli che gli diamo e risolva in fretta i problemi.
Marzio Pecci capogruppo Lega Nord Rimini