"Leggo sulle cronache locali che un gruppo di ragazzi, in pieno centro storico a Rimini, ha accerchiato una pattuglia della polizia, intervenuta perché tre di loro non indossavano la mascherina, come impone l’ultimo dpcm. Un fatto grave, davvero brutto e da condannare. E bene hanno fatto i poliziotti a non perdere la calma, e infine a multare i ragazzi. Un episodio inquietante, che allo stesso tempo impone alcune riflessioni.
Quello che stiamo attraversando è un momento difficile per tutti, e so bene che soprattutto i più giovani, ragazze e ragazzi, stanno pagando un prezzo molto alto. Nel giro di pochi mesi hanno dovuto rivoluzionare le loro abitudini tra didattica a distanza, locali e centri sportivi chiusi, limitazioni negli spostamenti. Purtroppo è inevitabile: come conseguenza delle misure per contenere l’emergenza pandemica dobbiamo fare i conti con l’azzeramento della vita sociale, del contatto, dello stare insieme. Quando si è adolescenti è inconcepibile dover rinunciare alle amicizie, alle uscite in compagnia, alla pratica dello sport. Comprendo benissimo il disagio. Se la tenuta economica è messa a dura prova in questo contesto così difficile, quella psicologica non è da meno. Perché la nostra vita è fatta anche di relazioni, di socialità, di momenti di svago, di libertà. Per i più giovani non è facile rinunciare a tutto questo. Ma è necessario. E quindi mi rivolgo a ragazze e ragazzi, ma soprattutto ai loro genitori, e dico: siate resilienti, insegnate ai vostri figli a esserlo, a mordere la vita. Nulla è perduto. La passione è la chiave per affrontare e superare difficoltà che talvolta ci sembrano insormontabili. La battaglia che ci impone l’emergenza sanitaria, è una battaglia per tutti noi.
Adesso chi è più giovane si sente a disagio, stanco delle restrizioni. Ma è necessario tenere duro, soprattutto in questa fase cruciale, con la consapevolezza che il contributo di tutte e tutti è indispensabile per far crescere una società con un rinnovato senso civico. Quindi, in modo particolare ora, non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia. E soprattutto, non seguite i cattivi esempi: mantenete tutti quei comportamenti virtuosi che ci permettono di tenere a bada il virus. Sino ad ora lo avete fatto in maniera eccellente, e non è scontato. Avete dato prova di grande maturità. Continuate così".
Emma Petitti