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Opinioni 17:40 | 26/11/2017 - Rimini

Prima di tutto le radici cristiani. A cominciare dai presepi

Sono assolutamente favorevole all'Ordine del Giorno che verrà discusso nel Consiglio Comunale del Comune di San Clemente che vedrà come oggetto della discussione la realizzazione di un presepe e la preservazione della tradizione cristiana. Auspico che la maggioranza guidata dal Sindaco Cecchini (PD) voti secondo coscienza, con consapevolezza, liberamente senza sottostare a scelte dettate unicamente dall'appartenenza partitica. Relativamente ai commenti letti sulla pagina "Noi di San Clemente" rimango oltremodo sconvolta in primis umanamente dell'arroganza e dell’asprezza che una signora dimostra nelle sue affermazioni sia nei confronti della nostra cultura occidentale cristiana sia nei confronti di tutti i cittadini di San Clemente a prescindere dall'appartenenza ad una fede o ad un'altra; ancora più sbigottita dal fatto che la stessa abbia commesso errori sia grammaticali che di forma pur essendo, come dalla stessa dichiarato, una maestra la quale dovrebbe insegnare in maniera corretta la lingua italiana ("Non vedo la necessità di piazzarne un'ennesimo in posti pubblici") nell'ambito di una Scuola di uno Stato che la stessa giustamente definisce laico.
Ed è proprio su questa LAICITA’ che occorre fare oltremodo chiarezza in primis dal punto di vista politico. E' indubbio che la COSTITUZIONE recita: Articolo 7 - "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi…”, ed ancora Articolo 8 - "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge. Le confessioni religiose diverse dalla confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano. I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze". Ora onestà e conoscenza intellettuale permettono di dire in sintesi che, lo Stato italiano è laico e permette alle religioni presenti sul territorio nazionale di organizzarsi purchè non contrastanti con la legislazione italiana e considerando sempre quelli che sono i Patti Lateranensi, accordi fra Stato italiano e Chiesa cattolica. Una piccola specificazione al riguardo: i rappresentanti dell'Islam (che risulta essere una delle religioni maggiormente rappresentate nel nostro Paese con il 3.1% posizionato dopo il Cattolicesimo con il 66,7%) non hanno redatto nessun tipo di accordi fra le parti inseriti nella costituzione. 
Religioni in Italia al 2016 (dati sincronici: Eurispes, CESNUR)
██ Cattolicesimo (66,7%)
██ Non religiosi/altro (24,5%)
██ Islam (3,1%)
██ Cristianesimo ortodosso (2,8%)
██ Protestantesimo (1%)
██ Restaurazionismo (testimoni di Geova, Mormoni, Avventisti) (0,8%)
██ Buddhismo (0,4%)
██ Induismo (0,3%)
██ Sikhismo (0,2%)
██ Ebraismo (0,1%)

Perchè dico ciò? Perchè è evidente che i conflitti per la presenza del crocifisso o di altri simboli cristiani nascono proprio da una visione totalmente agli antipodi fra il Cattolicesimo e l’Islam. Con onestà intellettuale dobbiamo oltremodo affermare che questa disputa culturale-religiosa è nata e si ripresenta in maniera recidiva sempre e solo da parte di coloro che affermano ideologicamente una laicità dello Stato. 
Torniamo ai commenti della maestra: "Vi trincerate su discorsi razzisti e pieni di veleno verso chi non c'entra nulla con questo discorso.."...".Che non vuol dire che si fa per rispetto degli immigrati...", tutto ciò a riprova di una visione egalitarista, buonista, ideologizzata. 
Ed ancora; “Viva la democrazia”: bene è appunto perché vi è Democrazia (da Demos –Popolo) che alcune tradizioni facenti parte della nostra cultura occidentale giudaico-cristiana vengono manifestate in risposta alle scelte culturali di una “maggioranza” di aderenti alla religione cattolica. Una ulteriore piccola specificazione al riguardo: la presenza di immigrati sul nostro territorio, e quindi la convivenza degli stessi deve avvenire nel rispetto della legislazione vigente del nostro Paese, ed altresì nel rispetto delle tradizioni ed abitudini del Popolo Italiano laddove lo stesso risulta essere senza nessuna possibilità di essere smentiti, il soggetto ospitante.
Dopo aver chiarito la posizione politica del tutto, mi preme esporre quello che è l’aspetto Umano-Identitario- Culturale-Religioso del conflitto fra coloro che negano la presenza di simboli cristiani nei luoghi pubblici in nome di questa tanto“osannata” laicità e coloro che viceversa vorrebbero mantenerli in quanto facenti pervicacemente parte della propria identità di Popolo e di Paese.
Leggere commenti sarcastici ed irriverenti nei confronti sia degli interlocutori, sia del crocifisso che del presepe (“non sia così necessario mettere quattro statuine in bella vista per sentirsi di cultura occidentale/italiana e di fede cattolica”…” Ahahahaha buone feste e mi raccomando, metta i pastorelli nel presepe! Sa non è culturalmente corretto escluderli!”…”Io sono una maestra e nella mia classe non c'è mai stato il crocifisso com'è giusto che sia”) è l’appalesamento di come l’ideologia egalitarista e buonista voglia estirpare le radici della nostra cultura popolare e religiosa…il nostro dna di uomini di fede con consapevolezza dell’Umano. Ed evidenziamo amaramente il fatto che la signora è una maestra ed “educa” i nostri figli…chissà cosa ne pensa l’Amministrazione locale delle scelte messe in essere dalla maestra in questione!
Non possiamo derogare il nostro essere italiani, cattolici, occidentali...non possiamo derogare la nostra legislazione, la nostra democrazia in nome di una integrazione ipocrita e non praticabile. L'integrazione non può essere attuata proprio perchè qualsiasi civiltà non può e non deve essere svilita della sua identità. Uno Stato che cede la propria identità a favore di una pseudo - integrazione verso culture totalmente diverse rispetto alla propria risulta essere uno Stato impoverito della sua essenza laddove un'integrazione reale non esiste e viceversa crea una sudditanza da parte di una o l'altra cultura. Coloro che auspicano un'integrazione fra culture e religioni totalmente diverse (basti pensare alle due civiltà dominanti come la cristiana e l'islamica), sono spinti a questa visione utopistica da una mente intellettualmente disonesta laddove un buonismo ipocrita e di facciata prende il sopravvento. 
Sono italiana, cattolica, orgogliosa di esserlo ed il mio essere tale è frutto di un percorso millenario e il mio dna è il dna di un Popolo. Sono pervicacemente convinta che proprio per questo orgoglio del mio essere italiana e cattolica, devo difendere la mia Identità a tutto tondo senza se senza ma da tutti gli attacchi che ogni giorno viviamo e nostro malgrado subiamo.
COMBATTIAMO TUTTI CONTRO QUESTA LAICITA' DILAGANTE E DIFENDIAMO IL NOSTRO ESSERE CRISTIANI. INSIEME POSSIAMO FARCELA!

Marina Mascioni

Cronaca