A fronte delle diverse ipotesi e proposte del Governo per la riapertura progressiva delle attività che ormai riempiono le pagine dei quotidiani e dei siti d’informazione, ritengo sia il momento di promuovere soluzioni che riescano a rispondere alle prossime esigenze della città e, allo stesso tempo, tengano conto delle disposizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus.
Ci troviamo ormai alle porte della stagione estiva, un periodo dell’anno che è strategico non solo per la Riviera ma che riveste grande importanza anche per il sistema economico di Santarcangelo e di tutto l’entroterra. Proprio in questo momento la nostra città può giocare un ruolo decisivo valorizzando ancor più la sua ospitalità che non è legata al turismo di massa e ai grandi assembramenti, bensì a un entroterra gentile nei rapporti fra le persone nei modi di gestire le iniziative.
Per valorizzare questa caratteristica, stimolare un turismo che oggi deve diventare ancor più sostenibile e aiutare il comparto della ristorazione e dei pubblici esercizi occorre ripensare le modalità di utilizzo degli spazi della città per affrontare una stagione estiva che inevitabilmente porterà ancora con sé le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Se da mesi infatti i luoghi pubblici sono praticamente inaccessibili, il rilancio della città non può che passare proprio dagli spazi comuni.
Declinato nella pratica, da questo principio deriva l’ipotesi, che stiamo vagliando, di ampliare lo spazio all’aperto a disposizione così da permettere a queste attività di recuperare la riduzione dei posti conseguente all’applicazione delle disposizioni igienico-sanitarie. Allo stesso modo, sarà necessario ripensare la gestione delle aree pubbliche affinché gli eventi estivi si possano svolgere nella più completa sicurezza sanitaria. In parallelo, ristoranti e pubblici esercizi dovranno essere in grado di collaborare e fare rete, per esempio anche modificando abitudini di acquisto e consegna da parte dei fornitori e garantendo la sicurezza dei clienti attraverso l’uso dispositivi igienico-sanitari.
Nelle prossime settimane ci impegneremo a individuare una serie di misure proprio per sviluppare queste prime proposte e tutte quelle che giungeranno dai tavoli di lavoro già aperti con le associazioni di categoria. Allo stesso tempo, sarà necessario elaborare alcune regole base per organizzare nuove modalità e usi degli spazi comuni. Ma prima delle regole e dei provvedimenti dobbiamo fare nostri almeno due principi fondamentali. Innanzitutto il buon senso, che deve guidare le nostre azioni soprattutto in un contesto di collettività. In secondo luogo, la mediazione: lo spazio pubblico è di tutti, per questo il suo ruolo e utilizzo deve essere definito sempre attraverso un dialogo tra chi lo abita, chi ci lavora e chi lo amministra. Ognuno di noi sarà dunque chiamato a fare la propria parte affinché la città di Santarcangelo possa mettersi in gioco in questo frangente eccezionale sotto diversi punti di vista e ripartire proprio da una nuova capacità di vivere e gestire lo spazio pubblico da sempre punto di riferimento per la comunità locale e per i suoi ospiti.
Alice Parma sindaco di Santarcangelo