Non sono andato all’inaugurazione del Museo. Ero stato invitato, d’altronde sono fra i 100 vip di Rimini, ma ho preferito girare in bicicletta come spesso faccio anche di sera, per vedere lo stato di salute della mia città. Mi limito al centro, non vado in periferia e neppure alla stazione; devo dire che Erasmo ha fatto bene, ma come dice la mia amica Grazia Nardi (avete letto “Armidiè”?) avrebbe potuto fare anche meglio. D’altra parte chi fa sbaglia e chi non fa è tranquillo. Torniamo quando, in illo tempore, le Prigioni, allora si chiamavano così, era il luogo dove si fermavano le corriere, la piazza del mercato e di sera il pisciatoio dove le coppiette più o meno regolari si imboscavano per una sveltina.
Andrea è stato bravo, anzi è bravo, politicamente parlando. Poi ha il suo carattere, ma sostanzialmente è un timidone che supplisce con l’arroganza. Non si può avere tutto dalla vita, insomma non è un Cagnoni ma io lo vedrei bene a Bologna e forse meglio a Roma. Spiremma.
Tornando alle elezioni ancora non sono finiti i fuochi e intanto la banda suona il solito spartito. A sinistra? E’ un proliferare di liste per la Gloria in excelsis Deo. A destra? Rava non ha sciolto la riserva e spera nel Meeting. Chi vivrà vedrà.
Noi nel weekend andremo a Coriano per una Rebola da urlo ricordando sempre che Rimini è Rebola e Rebola è Rimini.
Rurali sempre
Enrico Santini