Nell’arte del cazzeggio penso di essere il migliore. Sarà l’età, sarà che mi è sempre piaciuto giocare con le parole, sarà il fatto che il paese ti ha imprintato prima di Lorenz, sarà che noi romagnoli la vita la prendiamo con ironia, sarà il Sangiovese che aiuta a superare le amarezze del quotidiano, sarà quel che sarà, ma un sorriso non costa nulla e fa felice chi lo riceve, e allora io ci provo dando per scontato che se dai la battuta anche salace, devi essere pronto a riceverla.
Parto da Rimini, dove immeritatamente vivo nel Borgo più bello, più figo, quello che va di moda, dove ancora ci si saluta e ci si conosce più o meno tutti. In questi giorni la notizia è che Moreno sta meglio e noi siamo felici. Tra non molto tornerà in bici e qualche volta in Tribunale. Moreno poteva essere il sindaco di Rimini. Ma lui è gratificato di esserlo per il Borgo e non è cosa da poco. Dopo Cico, abbiamo bisogno di rinnovare i fasti e le leggende che hanno caratterizzato la rive gauche riminese. Ma se Maresi si accontenta del Borgo, Rimini non si può accontentare. Jamil c’è e la Chiara Bellini mi dicono essere bravissima. Hanno già vinto? Se non ci fosse Lucio direi di sì, ma Lucio c’è e non sarà facile addomesticarlo. Ogni giorno che passa gioca a suo favore. Nessuno tre anni fa credeva a Mancini. Nessuno tre mesi fa credeva a Paesani. Ma noi Cattolici, Apostolici, Romani abbiamo Fede e non è Emilio.
Rurali sempre
Enrico Santini