"Una delle tante "storie" che emergono gia' da una decina di giorni nel nostro comitato Per la Scuola in Presenza di Rimini è quella di una classe prima dell' Istituto tecnico tecnologico statale.
Giorno 02/12/2021 in classe si sospetta un alunno assente sia positivo
Giorno 03/12/2021 il tampone conferma la positività dell'alunno con il quale l'ultimo contatto risale al 29 novembre.
Giorno 03/12/2021 ore 20.00 arriva comunicazione di attivazione della DAD dal giorno successivo e chiusura dell'aula fino al giorno 06/12 compreso.
Giorno 04/12/2021 arriva comunicazione che i ragazzi della classe sono tutti in osservazione con prescrizione di limitazione dei contatti sociali causa ultimo contatto con alunno positivo avvenuto il 29/11/2021.
Giorno 08/12/2021 arriva la convocazione al tampone da effettuarsi il 09/12/2021 a mezzogiorno.
Giorno 09/12/2021 tutti i genitori fanno 60 minuti di coda al centro drive through del Colosseo (uno in particolare lavora in smart working in auto mentre in fila)
Giorno 10/12/2021 mattina presto arrivano sul fse i risultati dei tamponi.
Domenica 12/12/2021 ore 22:00 nessuna comunicazione per il rientro a scuola. Ancora i ragazzi non sanno se domani potranno uscire da quelli che oramai sembrano sempre piu' domiciliari di studenti sani ma ritenuti malati fino a prova contraria per un contatto avvenuto 14 giorni prima.
Il problema dei ritardi nella comunicazione di AUSL non è più, (anzi non è mai stato), solamente sanitario. Apprendiamo che la nostra regione ha tagliato il numero dei tracciatori da 1249 unita' dell'anno scorso ai 669 attuali. Non è più possibile che si giochi al risparmio sulla pelle dei nostri figli già così lungamente penalizzati da due anni a questa parte È sicuramente importantissimo procedere alla somministrazione dei tamponi agli studenti il prima possibile rispetto alla data dell’ultimo contatto con il positivo, ma è importantissimo anche garantire il diritto allo studio dei bambini e ragazzi. Si continuano a imporre restrizioni, soprattutto ai ragazzi, ma non si è in grado di tracciare i possibili positivi che in attesa di fare il tampone possono contagiare i familiari. I disagi arrecati agli studenti e alle loro famiglie a causa della DAD sono enormi: bambini e adolescenti che devono rinunciare allo sport, che purtroppo seguono con distrazione le lezioni attraverso un monitor, problemi di connessione, di spazi in cui svolgere le lezioni, solitudine, incertezza e perdita di motivazione. Ci sono professori che in DAD non riescono a svolgere né interrogazioni né verifiche scritte con il risultato che dopo quattordici giorni di DAD, al rientro in presenza, i ragazzi si trovano un calendario di verifiche fittissimo. Ragazzi che la sera non sanno se puntare la sveglia in tempo per prendere il bus e recarsi a scuola oppure non preparare lo zaino perché tanto la mattina faranno scuola da casa. Impossibile l’organizzazione della settimana in quanto le comunicazioni da AUSL arrivano ad ogni ora del giorno e della sera e si può solo stare sul chi va là e controllare il sito della scuola o l’app del registro elettronico una volta all’ora. Famiglie che non sanno come barcamenarsi tra lavoro e cura dei bambini più piccoli che devono essere aiutati nei collegamenti della didattica a distanza. Sono trascorsi quasi due anni ma la situazione per i bambini e ragazzi è cambiata di poco, continuano a essere “puniti” e “accusati” quando spesso vorrebbero solo poter andare a scuola. Di questi tempi poter frequentare la scuola è diventata una fortuna Non solo non viene rispettato dal Servizio Sanitario il protocollo nazionale di tracciamento ma non si studiano neppure procedure alternative di supporto al sistema di testing che ricordiamo può essere eseguito anche con test antigenici o salivari molecolari.Al di la' dell' aiuto che verra' dalla struttura commissariale nella nostra regione, chiediamo urgentemente all'assessore Donini e al Dipartimento di Sanità Pubblica di dare priorità al benessere psicofisico degli studenti e di mettersi al lavoro per studiare alternative percorribili all'attuale sistema con l'impiego delle risorse necessarie, ricordando che il sistema di testing previsto dal protocollo scolastico prevede anche l'uso di test antigenici e salivari molecolari. Ci aspettiamo tutto il supporto necessario per fermare questa pandemia educativa e la deprivazione culturale che ne consegue".
Stefania Montebelli Referente comitato Per la Scuola in Presenza - Rimini
Aderente a RETE NAZIONALE SCUOLA IN PRESENZA