Dopo i tanti sacrifici chiesti ai nostri cittadini e soprattutto ai nostri commercianti ora si riparte! Come? Innanzitutto senza mai abbassare la guardia contro il virus. Dall’altra parte però è arrivato il momento del riscatto. I santarcangiolesi sanno come rimboccarsi le maniche quando la storia chiama ed è il momento di liberarli da inutili pastoie burocratiche e norme troppo rigide se non impraticabili. Per incalzare l’amministrazione santarcangiolese, troppo spesso a rimorchio o subordinata alle linee del partito, un “Un Bene in Comune” ha proposto (ben 2 mesi fa) di prepararsi alla ripresa di oggi con l’istituzione del “tavolo per l’emergenza Covid”. Anche il governo nazionale ha sentito il bisogno di raccogliere tutte le energie possibili per raccogliere proposte ed azioni utili ad affrontare la pandemia che ci ha travolti. Da noi invece l’autoreferenzialità del sindaco Parma ha bloccato l’utilizzo di strumenti straordinari, indispensabili in una situazione eccezionale che ha sbriciolato la nostra economia. Un atteggiamento suicida che rimbalza sulla economia del nostro territorio rischiando di colpirla mortalmente.
Il “tavolo dell’emergenza Covid-19” da me proposto ha la funzione di attivare in modo coordinato e straordinario gli organi istituzionali affinché entrambi, nel l’ambito delle loro competenze, possano intervenire con rapidità e con coerenza per dar seguito alle possibili azioni ritenute comunemente necessarie per affrontare l’emergenza. Rapidità e coerenza per sostenere la ripresa superando la burocrazia ed intervenire dove c’è bisogno quando c’è bisogno. Non basta scrivere "La Cultura non si ferma" per rilanciare l’economia locale! Non si vive di slogan durante lo tsunami.Sono passate settimane e mesi senza seguito alla nostra proposta vagheggiando strumenti inadeguati come se non si sapesse che, specialmente quando si tratta della “cosa pubblica”, la forma è anche sostanza. Non ci resta quindi che auspicare pubblicamente quelle iniziative che, per lo meno, possano allineare il nostro comune ad altre già adottate nei comuni limitrofi.
In questo frangente Rimini ha dato qualche segno di vita che va considerato.
Si proceda al TAGLIO DELLA COSAP (almeno fino a fine anno);
Si AUMENTINO SU RICHIESTA gli spazi per gli esercenti lungo le vie e nelle aree pubbliche;
Si snellisca la burocrazia utilizzando la formula dell’AUTOCERTIFICAZIONE e del SILENZIO ASSENSO entro 3/5 giorni per TUTTI.
Si AZZERI (o si valuti una significativa riduzione) delle aliquote comunali IMU e TARI.
Si dialoghi con la sovrintendenza per concordare l’utilizzo straordinario del "Campo della Fiera".
Si sostengano con convinzione gli AGRITURISMI coi loro grandi spazi.
Si crei un vero assessorato al TURISMO per reggere l’urto della crisi.
Si SOSTENGANO GLI AFFITTI DEI NEGOZI che per 3 mesi sono rimasti chiusi
Si CONVENGANO gli interventi con gli operatori economici in via preventiva.
Si crei una RETE tra generazioni attraverso il mondo delle “associazioni”.
Si strutturino forme di accesso al MICROCREDITO (Grameen Bank) seguendo l’esempio del prof. Yunus premio Nobel per l’economia 2006.
E tutto questo solo per elencare alcuni interventi da attuare (alcuni già richiesti da noi da tempo). Il Sindaco non si vergogni di andare a rimorchio nei nostri confronti nell’imminente riapertura.
Purtroppo l’autoreferenzialità dell’amministrazione Parma preferisce mettere in naftalina quasi metà dell’elettorato (44%) che è da noi rappresentato togliendo a tutta la città grosse opportunità. E’ chiaro che il “tavolo dell’emergenza” da noi richiesto (ormai due mesi fa, come detto) sarebbe utile anche per la trasparenza e la tutela dell’interesse generale...
Domenico Samorani Un Bene in Comune