San Giuliano Mare: zona dimenticata. Questo emerge ancora una volta nel confronto con le attività associate. Completamente isolato dal resto della città e del litorale riminese, questo gioiellino incastonato tra il porto e la foce del Marecchia continua a perdere colpi, a perdere aziende, commercianti e attrattività turistica. Il tutto nonostante la nuova darsena, nonostante qualche privato abbia investito tanto per riqualificare la propria attività anche in tempi così difficili, nonostante gli accorpamenti dei lidi che hanno trasformato la spiaggia in un’oasi godibile, apprezzata e piena di servizi. Soffre tanto il commercio a San Giuliano Mare: basta una passeggiata sul lungomare per contare le serrande abbassate e i luoghi del degrado in condizioni precarie, anche igienicamente parlando.
Perché San Giuliano Mare è sempre lasciata sola, chiusa tra le sue “mura d’acqua”? Di investimenti in città se ne fanno parecchi, eppure quelli per il centro storico si sono fermati al rilancio del Borgo San Giuliano (stesso quartiere, ma evidentemente considerato il fratello buono), i progetti per la riqualificazione della zona nord finiscono a Rivabella e quelli per la zona sud al porto canale. In questo scenario, a rimanere dimenticato è sempre San Giuliano Mare e chi ci lavora non trova più stimoli per proseguire l’attività. Vogliamo che questo diventi un quartiere dormitorio senza più servizi?
Se si stila una lista delle priorità, la prima è di certo la mobilità. L’ultima corsa del servizio pubblico è attorno all’ora di cena, dopodiché diventa impossibile raggiungere la zona a mare di San Giuliano o rincasare con i mezzi pubblici. Non solo d’inverno, ma anche durante la stagione estiva, con grave danno per l’economia della zona. Senza dimenticare che durante le fiere, giornate in cui gli alberghi lavorano anche d’inverno, gli autobus sono pieni e capita lascino a piedi le persone.
Per questo abbiamo chiesto un incontro con l’amministrazione e Start Romagna. I gestori del trasporto pubblico si sono dichiarati disponibili a mettere a disposizione un collegamento serale condividendo la proposta degli operatori, ma in subordine alla volontà dell’amministrazione che sarebbe dovuta intervenire con un contributo economico. Nulla dunque è stato fatto. Eppure in quell’area tutti gli operatori pagano le tasse al pari di quelli di altre zone e crediamo abbiano il diritto di essere considerati al pari degli altri.
All’amministrazione chiediamo che non abbandoni al degrado quest’area, mettendo gli operatori economici nelle condizioni di lavorare, investire, riqualificare e i turisti di raggiungere San Giuliano e di godere della bellezza di questo gioiello della nostra costa. Non pretendiamo ponti mobili, teleferiche o monorotaie di ultima generazione: basterebbero i collegamenti basici con il centro storico che dista non più di un paio di chilometri e l’implementazione del servizio di traghetto, oggi insufficiente e costoso, che sarebbe ora di integrare nei servizi di mobilità comunale.
Sono queste le cose per cui chiediamo ascolto e soluzioni all’amministrazione comunale. Questo è il tempo delle decisioni e tutti gli operatori della zona le aspettano da troppo tempo. Oppure la prossima estate dovremo chiedere a negozianti e albergatori di vestirsi da moderni Caronte mettendosi ai remi del moscone per andare a prendere e portare i propri clienti superando così gli invalicabili “muri d’acqua” che dividono San Giuliano Mare da Rimini?
Il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino