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Cronaca 16:22 | 29/03/2018 - Rimini

Beach Arena, lo sfogo di Indino (Confcommercio)

Confcommercio della provincia di Rimini valuta l’addio alla Summer Beach Arena: “un’occasione persa per tutta la Riviera. Ma evidentemente - spiega il presidente Gianni Indino - c’è chi per il porto preferisce il buio, terreno fertile e privilegiato per delinquenti e personaggi di dubbia reputazione, alla luce data da iniziative che danno slancio e vigore a tutta la stagione. Forse chi si è espresso contro questa iniziativa, con pregiudizio, avrebbe dovuto prima chiedere lumi e spiegazioni per capire il tipo di intervento che avrebbe coinvolto quell’area. Un consorzio formato da imprenditori del territorio e non, con l’ulteriore coinvolgimento di un partner leader nazionale nella creazione di eventi, ha deciso di ritirarsi dalla partecipazione al bando pubblico dopo essere venuto a conoscenza di questi attacchi per non ritrovarsi invischiato in situazioni che nulla hanno a che fare con imprenditoria e turismo. Nelle intenzioni e nel progetto, la Summer Beach Arena non avrebbe impedito la fruizione della spiaggia libera, anzi. Gli eventi che avrebbero portato a Rimini artisti di livello internazionale sarebbero stati inseriti in una riqualificazione di quella porzione di spiaggia, con trecento lettini gratuiti, l’aumento dei servizi igienici e delle docce, il rifacimento della pedana per l’accesso delle persone disabili, una “rinaturalizzazione” con area verde. Ma anche non continuando a sottolineare quanto si è perso in termini di turismo, appeal e indotto, non è possibile sorvolare sul fatto che non esista, da parte della “cosa pubblica”, una visione condivisa di turismo sul nostro territorio. Come è possibile il giorno prima dichiarare che un bando è cucito su misura per qualcuno mettendo di fatto gli investitori in cattiva luce ancor prima di vincerlo e il giorno dopo tacciare l’amministrazione locale di incapacità perché è andato pressoché deserto? Un’uscita che ha avuto un solo effetto: quello di fare scappare imprenditori e investimenti, che avrebbero portato sul territorio un cast di artisti e di spettacoli capaci di fare da traino per l’intera Riviera. Già rimane solo un ricordo lo spettacolo offerto dal Rose & Crown nella passata stagione: il locale ha deciso di fare un passo indietro, additato ingiustamente di favori da parte dell’amministrazione, mentre posso assicurare che non solo non ci sono stati, ma che da parte del privato è stato fatto un fortissimo investimento con il solo obiettivo di restituire alla città, sotto forma di offerta turistica per il territorio, parte di quello ricevuto da Rimini nei lunghissimi anni di successi. E dell’offerta turistica, cosa resta? Escludendo gli eventi organizzati dal Comune, da parte dei privati non rimangono che alcuni teatrini, o peggio qualche festa in collina allestita in pieno abusivismo, ma a cui però, chissà perché, non guarda nessuno. C’è qualche burattinaio dietro a tutto questo? Mi sembra un gioco al massacro che in politica si usa spesso: tanto peggio, tanto meglio. E noi non accettiamo guerriglie politiche sulle spalle della nostra comunità. Il turismo è un bene di tutti, delle famiglie che ci vivono in maniera diretta e di tutto l’indotto a cui giova un’economia florida. Non possiamo permettere che diatribe e orticelli facciano scappare investitori e cancellino una visione più ampia di territorio, sviluppo e futuro. Per fortuna non tutto finisce alla Beach Arena: Rimini ha gli “anticorpi” per sopperire ad una doccia fredda e rispondere con altre iniziative di richiamo come Molo Street Parade, Notte Rosa o Al Méni, solo per fare qualche esempio, ma se il buongiorno si vede dal mattino potremmo iniziare a preoccuparci”.