Stavolta Pecci mette nel mirino delle critiche De Schio e Brasini

"Nella seduta consiliare del 30 aprile - scrive Marzio Pecci, capogruppo consiliare della Lega a Rimini - ho presentato una interrogazione dal titolo “Liquidità, sburocratizzazione e organizzazione: misure necessarie per far ripartire il turismo riminese post Covid19”. La risposta che mi è stata fornita per iscritto, dagli assessori De Schio e Brasini, mette in evidenza come questa amministrazione non abbia in mente di approvare il progetto della sburocratizzazione della macchina amministrativa comunale oltre la semplificazione delle procedure ed, infine, l’approvazione delle misure contributive per aiutare artigiani, commercianti, professionisti ed i piccoli imprenditori che si trovano in serie difficoltà. Dalla risposta si comprende che, dopo quattro anni dalla nomina, l’assessore, incaricato alla digitalizzazione dell’intera amministrazione, non solo non ha terminato il progetto, ma non sa neppure quando lo terminerà. Ciò non è tollerabile. Il Sindaco dica cosa intende fare. Per quanto riguarda la sburocratizzazione - prosegue Pecci - né l’assessore De Schio né il Sindaco danno una risposta nonostante tutti, cittadini ed imprese, chiedano, a gran voce, di avviare il progetto. Noi vogliamo sottolineare che una sburocratizzazione della macchina amministrativa comunale avrebbe evitato lo “scivolone” della Soprintendenza di Ravenna che, in una fase in cui l’economia è sul lastrico, si preoccupa più delle pedane o del colore delle sedie che dei cittadini in difficoltà. Forse il Sindaco e la Giunta non sanno, e se non sanno glielo diciamo noi della Lega, che la cattiva organizzazione della burocrazia (es. 4.000 condoni sono ancora in attesa di risposta!) costa ai riminesi 150 milioni. Allora, guardando alla “Fase3”, un amministratore serio, invece degli annunci sensazionali, dovrebbe, immediatamente, attivarsi, insieme ai tre migliori dirigenti del comune, per far approvare, in tre mesi, i provvedimenti comunali in attesa che Provincia, Regione e Governo facciano la loro parte. La “ripartenza” - si conclude - deve valere anche per gli amministratori comunali".