“Ecce Homo” (“Ecco l’uomo!”) è un dipinto di Bosch che mette in evidenza tutta la mostruosità dell’essere umano. La spiritualità nel quadro appartiene solo a tre personaggi, rappresentati con gli occhi chiusi. Sono volti al bene, alla salvezza e alla redenzione: il Cristo, la Pia Donna sulla sinistra e il ladrone sullo sfondo. Il resto sono attori, maschere del male, dalle facce mostruose e irreali. Il bene e il male si mischiano, ma in un certo senso il bene non riesce a guardare, è veramente duro trovarsi a faccia a faccia con la miseria umana. Il punto è che nel quadro di Bosch i ruoli sono definiti, si distingue facilmente la deformità morale. Nella realtà invece i mostri possono avere le sembianze più disparate, anche la solenne ufficialità di uno stato.
Il fatto. In Iran 8 scienziati rischiano la pena di morte (o dieci anni di carcere) per l’accusa di “spionaggio”. Scienziati che avevano il nobile intento di salvaguardare una specie oramai quasi estinta (rimangono soltanto 50 esemplari!): il ghepardo asiatico. Erano in 9 ma Kavous Seyed Emami, il direttore della Fondazione per il patrimonio naturale persiano, è morto in prigione. Le autorità parlano di suicidio, ma la famiglia fatica a crederci. In pratica il governo iraniano ha dipinto addosso a questi 9 scienziati una faccia
mostruosa. Li ha stigmatizzati. E “Ecce Homo” (“Ecco l’uomo!”), flagellato e coronato di spine per il suo intento di salvezza. Non è che questo intento va a cozzare con quello economico legato all’urbanizzazione e all’eccessiva costruzione di dighe nell’area persiana? C’è qualcuno che può spalancare gli occhi e redimere il peso di tale ingiustizia? Intanto i ghepardi continuano a tenere gli occhi chiusi, per non guardare.
Stefania Bozzo