"Un altro femminicidio. La violenza contro le donne agisce ancora nel nostro territorio, nella comunità di persone che vivono e lavorano accanto a noi. Una comunità forte ma non immune dall’odio irrazionale verso l’autodeterminazione delle donne.
Gli episodi non sono più rari. Quello di Bellaria è solo l'ultimo in ordine di tempo.
Vi è l’urgenza di agire nel corpo collettivo della nostra società: ciascuna persona dovrebbe farsi carico di sentire la profonda iniquità che colpisce le donne in una mattanza che sembra inarrestabile. Non bastano più le misure repressive, i codici rossi o i fiocchetti bianchi: dobbiamo continuare a lavorare insieme perché una vera educazione sentimentale venga fatta nelle scuole sin dalla prima infanzia, perché le parole e i pensieri e le riflessioni coinvolgano ragazzi e ragazze, perché tutte le nostre bambine si sentano al sicuro nel dire un “no”.
Questa violenza ci interroga tutte e tutti, ci pone davanti a scelte che vanno compiute, adesso. Ci appelliamo alle istituzioni perché la guerra contro le donne diventi obiettivo da debellare, perché se ne parli in tutti i tavoli, perché si lavori per una concreta formazione dei cittadini a ogni livello. Non vogliamo più piangere le vittime, ma lavorare per una società più paritaria, democratica e inclusiva".
Coordinamento Donne Rimini