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"Ho letto un articolo che parlava di offrire assistenza gratuita a vita per chi adotta un cane anziano. Vorrei portare su questa iniziativa uno spunto di riflessione, che parte da una prospettiva opposta a quella descritta… quella del cane.
Partiamo con una semplice domanda: è utile al cane, associare la sua adozione ad un incentivo economico? Secondo il mio punto di vista no, semplicemente perché avere un cane è una scelta, non un diritto, né una necessità. L’adozione di un cane o un gatto deve essere completamente separata dal concetto “gratuità” in quanto solleva dall’assunzione di responsabilità, chi decide di adottare un animale.
Da poco l’Assessore Mattei in un articolo sul giornale ha colto il punto centrale del problema, evidenziando che spesso le persone decidono con troppa leggerezza di adottare un animale, senza considerare gli impegni che una scelta di questo genere comporta (tempo da dedicargli, spazio di vita, cibo da comprare, rinunce varie ecc.). Il problema dei cani difficilmente adottabili in canile non è solo dei cani anziani ( abbiamo anche quelli aggressivi, quelli con patologie comportamentali, le decine di cani posti sotto sequestro giudiziario ecc.) e se vogliamo reintrodurli tutti nella filiera adottiva è necessario modificare il canile sia da un punto di vista strutturale che gestionale, in questo modo si passerà dall’idea del mantenimento dei cani ( canile prigione) a quella di preparazione dei cani ad una relazione duratura ed equilibrata con l’uomo( canile come punto di passaggio). Abbandoniamo questo concetto di “gratuità” che può portare a fraintendimenti, chi conosce il cane lo sa, quello che desidera più di tutto è vivere insieme a noi accettato per quello che realmente è, una Alterità".
Dott. Fabio Vergoni (MVC)
