Andrea Gnassi: “Con il Dl Rave la contraddizione e la cultura no vax di questo esecutivo diventano un pericolo per la sicurezza nazionale. Insieme ad altri colleghi avevamo presentato ordini del giorno puntuali sul Covid incomprensibilmente respingi e mezzora dopo la seduta il ministro alla salute, forse in solitaria, lancia l’allarme. Mi appello a prefetto e sindaci per un tavolo di monitoraggio puntuale che possa consentire di adottare eventuali misure precauzionali nei luoghi più sensibili come le case di cura e ricovero per anziani”. “Il Governo chiude l’anno dei lavori parlamentari con un decreto caos, del tutto ideologico, che assembla provvedimenti disparati che vanno dai rave party all’ergastolo ostativo e si conclude con lo sdoganamento dell’ideologia no vax. Uno sdoganamento pericolosissimo, perché se è vero che si può anche sbagliare un decreto non si può fallire la strategia di contrasto al virus altrimenti si mette a rischio la vita delle persone: la contraddizione e la cultura no vax di questo esecutivo sono un pericolo per la sicurezza nazionale”.
Il deputato Dem Andrea Gnassi è intervenuto con un ordine del giorno ad hoc sul Covid nella discussione sul Dl Rave approvato con lo strumento della ‘ghigliottina’ e il voto di fiducia e rilancia: “Questo decreto esaspera contenuti ideologici con una norma inutile, perché il caso Modena dimostra che le situazioni illegali si affrontano e risolvono con le norme vigenti e in sede di Comitato Ordine Pubblico come hanno fatto in Emilia Romagna prefetto, questore e sindaco. Il governo fa la faccia feroce per una norma inutile e sproporzionata che potrebbe creare anche caos (ad esempio in forme di eventi come quelli dei chiringuito autorizzati sulle spiagge), ma un conto sono i rave party illegali in un capannone che vanno stroncati, un altro l’adozione di una norma strampalata come questa”. Ma è un altro l’aspetto su cui insiste appunto il deputato: “La cosa più grave è propio lo sdoganamento della cultura e dell’approccio no vax rispetto al Coronavirus. Io e altri colleghi abbiamo fatto notare che mentre eravamo in aula a discutere di questo, dalla Cina atterrano aerei con il 50% di positivi e abbiamo quindi proposto ordini del giorno in cui si sollecitavano determinate misure cautelative e precauzionali in caso di crescita di ricoveri e ospedalizzazioni: cioè l’utilizzo di mascherine per l’accesso nelle RSA, nelle strutture socio sanitarie e ospedaliere e l’obbligo vaccinale per il personale sanitario che oggi potrà invece avere contatti con persone malate” . “Quando si governa contano la competenza, la scienza e il rigore, non la propaganda e la strumentalizzazione e ritengo incomprensibile il rifiuto di tutte le proposte che avevamo fatto, anche perché ora si scatenerà un caos interpretativo negli ospedali e nelle strutture sanitarie. Per questo mi appello a prefetto e sindaci perché si attivi a livello locale un tavolo di monitoraggio puntuale che possa consentire di adottare eventuali misure precauzionali nei luoghi più sensibili come le case di cura e ricovero per anziani: se prima il Covid era un inedito, ora che lo conosciamo dobbiamo fare tesoro dell’esperienza e non si possono commettere errori che mettono a repentaglio la salute pubblica. Per fortuna esiste un articolato sistema locale Regione-Aziende Snitarie-Prefettura-sindaci che sarà in grado di prendere decisioni e indirizzi che il Parlamento non ha voluto dare né prendere. Con la contraddizione che mezz’ora dopo la seduto, il ministro, forse in solitaria, lanciava invece l’allarme”.