Il blocco dei crediti legati al Superbonus in edilizia voluto dal Governo eliminando lo sconto in fattura comporterà gravi conseguenze per il settore edile in provincia di Rimini. Per questo, e per contrastare lo scellerato via libera al sub appalto a cascata, voluto dal Ministro Salvini con il nuovo Codice degli appalti, all’alba del 1 aprile sono partiti da Rimini due pullman diretti a Roma, organizzati di sindacati dei lavoratori edili FILLEA CGIL e FENEAL UIL. La mobilitazione nazionale ha visto anche manifestazioni a Torino, Napoli, Palermo e Cagliari.
Con il nuovo Codice degli appalti si smantellano le tutele e si rischia di prestare il fianco a riciclaggio e corruzione
Il 1 luglio entrerà in vigore il nuovo Codice degli appalti che, contrariamente ai roboanti messaggi del Ministro Salvini, non snellirà affatto le procedure ma renderà l’intero sistema – nell’ambito peraltro dei progetti PNRR – maggiormente permeabile a fenomeni di corruzione e di illegalità.
Le ragioni sono semplici: allungare la filiera di un appalto concretamente può rendere farraginosa una procedura, abbassare le tutele e i salari e ridurre la salute e sicurezza sul lavoro. In Italia solo nel primo bimestre 2023 sono morte cento persone sul lavoro, 12 decessi a settimana. Come sarà possibile far rispettare il piano di sicurezza in un cantiere con 5 capi cantieri diversi e lavoratori che neanche si conoscono? Con il nuovo Codice degli appalti sarà possibile costruire una scuola sotto i 5 milioni di euro senza bando e subappaltando all’infinito. E’ noto che l’allungamento della filiera degli appalti NON serve ad aumentare la qualità del lavoro ma a pagarlo meno, determinando così lavoro irregolare e pericolo di infiltrazioni criminali.
La manifestazione nazionale del 1 aprile non è un punto di arrivo, ma di partenza. Se non arriveranno risposte serie dal Governo FILLEA CGIL e FENEAL UIL sono pronte ad avviare una stagione di vertenze sindacali e legali a partire dalle responsabilità delle stazioni appaltanti: Comuni, Regioni, Anas, Ferrovie.
Il combinato tra blocco del Superbonus e nuovo Codice degli appalti metterà in crisi il settore edile riminese
Rimini aveva visto nel biennio 2021-2022 la maggior crescita di occupati nel settore edile rispetto al resto della regione Emilia – Romagna. Si era passati dai 4.893 lavoratori dipendenti del 2021 ai 6.192 del 2022, con un contestuale aumento delle imprese edili da 857 a 1020. Positivi anche gli indicatori legati alle ore di lavoro, con un aumento di queste ultime del 30% nel 2022 rispetto al 2021. Le politiche del Governo riporteranno in crisi il settore edile nel nostro territorio, agevolando il dumping contrattuale e deteriorando la qualità del lavoro per gli edili.