“Bocciata la nostra risoluzione contro DDL Zan. Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si dimostrano così liberticidi e allergici alla libertà di pensiero”. Questo l'affondo del consigliere regionale della Lega, Matteo Montevecchi, a margine della Commissione Pari Opportunità in cui è stata discussa e votata la sua risoluzione contro il Ddl Zan. E sottolinea: “Non esiste nel nostro Paese un vuoto normativo, mettiamo fine a certi discorsi da bar. Come è ovvio che sia, ogni persona umana, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, è già ampiamente tutelata dalla normativa vigente. Basti pensare all’art. 595 del codice penale (diffamazione), l’art. 612 cp (minaccia), l’art. 581 cp (percosse), l’art. 582 cp (lesioni personali), l’art. 594 cp (ingiuria). Ai quali si aggiungono anche le circostanze aggravanti come quella dei motivi abietti o futili. Articoli totalmente ignorati dall’area politica faziosa che ha partorito questo DDL”.
“Con il provvedimento Zan, Pd e 5Stelle sostengono di voler contrastare le discriminazioni, ma la realtà è un’altra – ribadisce Montevecchi, che e aggiunge –: certi esponenti politici ci considerano “persone che discriminano” a causa delle nostre idee. Durante il dibattito ho chiesto esplicitamente se, sostenendo che i bambini sono maschi e le bambine sono femmine o che i bambini non sono diritti, ma soggetti di diritto che hanno a loro volta il diritto di crescere con una madre e un padre e non con un genitore 1 e un genitore 2, potevamo essere automaticamente considerati “omotransfobici” o “discriminatori”. Ebbene non abbiamo ricevuto alcuna risposta”.
“Ricordo, però, un intervento dell’On. Laura Boldrini durante un dibattito televisivo, nel quale sosteneva che dire che “la famiglia è quella composta da un uomo e una donna” sarebbe una discriminazione. Facile immaginare la deriva di questo provvedimento Zan-Scalfarotto-Boldrini: il reato d’opinione. Un'aberrazione che potrebbe arrivare a punire persino chi esprime le proprie idee. In quei Paesi nei quali è già in vigore una normativa simile a quella in corso di trattazione in Parlamento si sono verificati fatti estremamente gravi di violazione di alcune libertà fondamentali”. “Con la nostra risoluzione non stavamo chiedendo di essere d’accordo con i contenuti delle nostre posizioni, ma stavamo chiedendo di difendere il diritto di poter esprimere liberamente questi contenuti, senza rischiare per questo sanzioni penali. Un semplice concetto di libertà contro un DDL liberticida. Ma, evidentemente, non ci possiamo aspettarci nulla di diverso da forze politiche come PD e 5Stelle” conclude Montevecchi.