“Defr intriso di ideologia. Basta introdurre la promozione dell’identità di genere ovunque. È una propaganda martellante. L’educazione deve essere prerogativa della famiglia, non dello Stato”. Così il consigliere regionale della Lega ER Matteo Montevecchi ha motivato durante il suo intervento i 15 emendamenti al Defr, bocciati dall’aula, che proponevano di eliminare qualsiasi riferimento rispetto alla “promozione di una diffusa sensibilità verso l’identità di genere” e alla Legge Regionale 15/2019 sulla omotransnegatività.
“Credo sia impossibile non notare come il Defr sia impregnato di ideologia. Ci avete accusato per anni di esserci sempre inventati tutto, di avere diffuso fake news, ci avete raccontato che l’ideologia gender non esiste, quando poi l’avete infilata dappertutto e infatti questo documento ne è intriso ovunque” ha accusato l’esponente del Carroccio.
“L’identità di genere è quel concetto contenuto nell’art.1 del DDL Zan, per cui uno non sarebbe maschio o femmina in base al suo inconfutabile dato naturale, ma ciò che si sente di essere al momento, ciò che si percepisce, a prescindere dal sesso biologico e a prescindere dall’aver concluso o meno percorsi di transizione. In questo modo ciascuno potrebbe scegliere di essere tra una vastità indefinita e in costante crescita di nuovi generi. Pertanto ritengo che occorrerebbe un minimo di onestà intellettuale per capire che si tratta solo di un mero costrutto ideologico, di una impalcatura mascherata come lotta alle discriminazioni, che in realtà si prefigge di ridisegnare la natura umana” ha rilevato il leghista.
“Come si può accettare questa continua e martellante propaganda? Mi chiedo come sia possibile che questa promozione sia contenuta perfino nella parte relativa all’assessorato alla scuola. Credo che la libertà di educazione sia sacra e che queste ideologie dovrebbero stare ben lontane dai bambini e dalle scuole, anche perché l’educazione è prerogativa della famiglia, non dello Stato. Da qui i miei 15 emendamenti” ha concluso Montevecchi.