“Non possiamo che criticare pesantemente l’Unione europea che continua a rifiutarsi di riconoscere la specificità e l’importanza del settore balneare italiano e che, in piena emergenza sanitaria, si preoccupa dell’osservanza o meno della direttiva Bolkestein da parte dell’Italia. Dall’altra parte, altrettanto biasimo lo indirizziamo al Governo Conte che non è stato capace di realizzare la riforma dell’intero demanio marittimo prevista dalla legge di Bilancio, la 145/2018, causando nei fatti una perdita di credibilità del Paese di fronte alla Commissione europea. Insomma, l’ennesimo caso di provata incapacità dell’attuale esecutivo e in particolare dei due ministri coinvolti Paola De Micheli e Dario Franceschini”.
Lo affermano in una nota i parlamentari della Lega Jacopo Morrone e Elena Raffaelli facendo riferimento alla lettera del 3 dicembre scorso di messa in mora dell’Italia da parte della UE, foriera di una procedura d’infrazione, dove si rileva la non conformità della legge 145 con la legislazione europea.
“Come appare evidente il Governo è fuori tempo massimo, ma deve immediatamente agire per porre in salvo le imprese balneari. Non possiamo comunque consentire che la UE continui a negare il riconoscimento di una specificità italiana nel settore turistico-balneare. Crediamo quindi indispensabile che l’attuale presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini si attivi nei confronti del Governo perché difenda nelle sedi europee quanto previsto nella legge 145, attui senza indugio la riforma del demanio e avvii un negoziato con la commissione europea per giungere ad un’applicazione della direttiva Bolkestein alle concessioni marittimo-demaniali che rispetti le peculiarità del nostro Paese. Già la Lega in alcune Regioni si è mossa in questo senso, così il gruppo regionale della Lega agirà in Emilia-Romagna. Ciò che stupisce è che non ci sia notizia di un serrato interessamento di Bonaccini di fronte a questa emergenza che colpisce anche la regione che governa”.
Politica
11:27 | 19/11/2024 - Riccione