“Attenzione, il governo sta per mettere in vendita un pezzo pregiato del nostro patrimonio: Poste Italiane, con l'obiettivo di cedere fino ad una quota del 35% dello Stato nel capitale dell'azienda. Non si tratta solo di un'azienda, ma di un servizio fondamentale per tutti noi. Poste Italiane è presente in ogni angolo del paese, anche nei borghi più remoti, e garantisce servizi essenziali come la consegna della posta, il pagamento delle bollette e il risparmio postale. Privatizzando Poste Italiane, ci sarebbe il rischio di una diminuzione dell'accessibilità e della qualità dei servizi nelle zone meno redditizie, oltre a un possibile aumento delle tariffe e una riduzione dei servizi offerti soprattutto nelle zone rurali. Inoltre, potremmo assistere a un aumento dei costi dei servizi postali, poiché Poste Italiane potrebbe essere spinta a massimizzare i profitti. Questo potrebbe comportare un peggioramento della qualità del servizio, con tempi di attesa più lunghi e disservizi più frequenti. Infine, la privatizzazione potrebbe portare alla perdita di posti di lavoro, con ricadute negative sull'occupazione e sull'economia locale. Inoltre, c'è il rischio che i nostri dati personali finiscano nelle mani di grandi fondi d'investimento, considerando che Poste Italiane gestisce il sistema di pagamenti digitali PagoPA, il quale contiene informazioni sensibili su milioni di cittadini. Difendere Poste Italiane e il suo ruolo fondamentale per il nostro paese significa preservare l'accesso universale ai servizi postali e proteggere la sicurezza dei dati personali dei cittadini”.
Così in una nota il Senatore pentastellato capogruppo della commissione finanze al Senato Marco Croatti.