"Sono per la famiglia e per i più bisognosi. La mia vocazione è essere al servizio del cittadino e della legalità." Così si è espressa ieri sera la candidata assessore per il centrodestra Ada Di Campi, nel corso dell'incontro con Enzo Ceccarelli all'Hotel Vienna di Rimini. Stralciamo di seguito altri passaggi salienti del discorso, utili a intendere l'umanità e il senso del messaggio/slogan di Ada Di Campi, "La legalità sulla mia pelle". Non dimentichiamo che Ada Di Campi prima di tutto è poliziotta e sopravvissuta alla Banda dell'Uno Bianca - anche se sarebbe riduttivo inserirla in questa formula, per quanto nobile: "Anche a livello locale l'amministrazione comunale può fare molto per garantire la sicurezza dei suoi cittadini attraverso la polizia locale, ma non utilizzandola per fare cassa - bensì con funzioni proprie di salvaguardia e sicurezza."
Parole sentite e accorate, specchio di una comprensione onesta del fattore 'sicurezza' che tanto peserà sulla bilancia del conteggio voti, a breve: "Si è parlato tanto di quello che è successo l'11 settembre scorso. Ma qui con orgoglio di poliziotto voglio fare un plauso ai colleghi che sono stati eccezionali a catturare il somalo e a consegnarlo alla giustizia in meno di un'ora. Spero di avere la possibilità di impegnarmi ad affiancare nel suo lavoro il futuro sindaco anche se te ne dovrai fare una ragione Enzo, potrei essere il tuo peggiore incubo, perché Rimini vuole tutto ed ha ragione" ha concluso vivacemente, con tanta ironia, Ada Di Campi.