Per info e segnalazioni:
geronimo it enti-locali-e-turismo-gli-emendamenti-firmati-dal-deputato-andrea-gnassi-A36032 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Politica 16:05 | 15/12/2022 - Romagna

Enti locali e turismo: gli emendamenti firmati dal deputato Andrea Gnassi

Attenzione e sostegno agli enti pubblici e ai piccoli Comuni per dare gambe al Pnrr e tradurre i milioni di euro in progetti e opere, proposte mirate e chirurgiche nel settore turismo in fatto di formazione e autonomia fiscale, una traiettoria diretta e finalizzata alle esigenze raccolte sui territori: Andrea Gnassi ha firmato e illustra un doppio blocco di emendamenti presentati e “sopravvissuti” all’iter della manovra di bilancio. “Non mi interessa la spettacolarizzazione della politica, nell’esperienza da sindaco ho sempre privilegiato l’entrare nelle cose per dare risposte con i fatti ed è questa la traiettoria che sto seguendo anche in questa esperienza di governo” la premessa, prima di entrare nel merito.

COMUNI FINO A 10.000 ABITANTI E CITTA’ CAPOLUOGO. Gli emendamenti sugli enti locali riguardano le città capoluogo, quelle metropolitane e soprattutto i piccoli Comuni fino a 10.000 abitanti e vanno appunto a riassumere le istanze raccolte dalle aree interne di tutta la Romagna soprattutto in fatto di Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza. “Molte piccole realtà non hanno personale e risorse a sufficienza per poter mettere in campo progetti con cui intercettare i fondi e rischiano di vedersi tagliati fuori dal grande processo di ammodernamento che diventerebbe così tale solo nelle realtà più grandi e srutturate. La nostra proposta è quindi estendere il sostegno per le assunzioni di personale a tempo indeterminato per i progetti del PNRR introdotto a favore dei Comuni fino a 5000 abitanti anche a quelli fino a 10.000 abitanti e di istituire un fondo ad hoc di 50 milioni a tale scopo. Penso a realtà come Casteldelci, Mondaino, Saludecio o Pennabilli che rischierebbero seriamente di restare esclusi da questa opportunità unica e irripetibile che abbiamo perseguito con grande determinazione, ma con questo emendamento andiamo a ricomprendere anche Comuni come Novafeltria, San Giovanni in Marignano, Montescudo-Montecolombo e Poggio Torriana” spiega il deputato, evidenziando altre due proposte per gli enti locali: “Con la prima si consentirebbe di utilizzare i proventi delle alienazioni patrimoniali dei Comuni per finanziamenti in quota capitale mutui in estinzione senza il vincolo della spesa corrente e di poter quindi tradurli in manovre per sostenere i cittadini nel caro bollette o in bisogni quotidiani. Con il secondo emendamento si amplia la possibilità di reperire personale a comando per i progetti del Pnrr senza il vincolo del 25%, un bisogno di recente espresso anche da Rimini e Riccione”

FORMAZIONE DEL PERSONALE NEL TURISMO E TASSA DI SOGGIORNO. “Nella sua televisionizzazione della realtà, la ministra al turismo parla di cuochi diventati chef e di personale di sala da formare che devono avere la stessa evoluzione, noi stiamo nel concreto e parliamo di formazione reale e vitale per il settore turismo. Chi porta un piatto al tavolo o serve una bevanda deve saper raccontare un territorio e ci vuole professionalità: non serve la voucherizzazione di cui si sente parlare, che precarizza il lavoro, ma personale preparato: con l’emendamento 104.2 proponiamo quindi di triplicare il fondo previsto per la formazione del personale in ambito turistico. La Finanziaria prevede di destinare 5 milioni per il 2023 e 8 per il 2024 e per il 205, noi rilanciamo con un fondo di 15 milioni per il prossimo anno e di 18 per ciascuno dei due anni successivi” prosegue Gnassi, che nella veste di componente della Commissione Attività Produttive e Turismo ha firmato anche un emendamento sull’imposta di soggiorno. “Stiamo assistendo a una forta spinta del governo centrale e di alcune forze economiche per la creazione di un fondo nazionale per il Turismo, ipotesi che riteniamo giustissima ma non così come la si intende strutturare: la maggioranza intende infatti finanziarla con una parte dell’imposta di turismo, andando cioè a togliere risorse ai Comuni che hanno in quella l’unica possibile leva di autonomia finanziaria. Da ex sindaco, conosco bene l’importanza della tassa di soggiorno: dal 2012 ci ha consentito di finanziare parte del Teatro Galli o del Fulgor o del Parco del Mare senza andare a incidere sulle tasche dei nostri cittadini e il nostro emendamento si oppone quindi a questa architettura e si riferisce ai Comuni capoluogo che abbiano un rapporto residente/turista di almeno uno a 20 (Roma, Firenze, Venezia, Bologna, Rimini…) per aprire una breccia. Chiediamo che “sia consentito definire l’entità dell’aliquota dell’imposta di soggiorno per quei comuni capoluogo che hanno un elevato rapporto tra presenze turistiche e residenti (uno a venti), al fine di sostenere i maggiori costi dei servizi pubblici e interventi turistici derivanti da tale rilevante flusso”. Tradotto. “Rimini ha un rapporto tra residenti e presenze del 49,55, primi in Italia, seguita da Venezia (46,52), Verbania (29,98), Firenze (27,96) e Pisa (21,18). Ciò significa che un riminese deve pagare servizi pubblici (trasporti, illuminazione, strade, sicurezza…) per quasi 50 persone. L’imposta di soggiorno consente di diminuire questo carico, poi starà ai singoli Comuni in piena autonomia decidere come e quanto utilizzare l’opportunità”.

UNA MANOVRA INIQUA E DI FACCIATA. “Auspico che su questi emendamenti in favore del territorio ci sia piena convergenza di tutti i colleghi del territorio, a prescindere dalle bandiere e dai colori politici, e li invito a sostenerli con determinazione all’interno di una manovra che non posso che ritenere di facciata, piuttosto iniqua e poco concreta. Fatta più di dichiarazioni estemporanea che di misure reali ed efficaci. Un esempio su tutti: si ripropongono i voucher, che abbiamo già testato constatando come precarizzino ancor più il settore turismo, tanto che all’epoca ne contestarono l’efficacia gli stessi operatori riminesi: nel 2016 in provincia ne furono erogati 1.900.000, di cui un buon 60% nel settore turismo e si ebbero chiari segni di precarizzazione, con il lavoro accessorio che sostituiva quello subordinato. Una manovra che ha un’idea di società fatta di tagli alla sanità e alla scuola e che sfiora solamente l’evasione fiscale e non certo per cercare di combatterla” conclude con un auspicio.