Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, fa il punto sulla situazione dei fondi da destinare al territorio riminese per sanare i danni dell’alluvione di maggio.
«Non abbiamo perso tempo: nel riminese sono 241 interventi per somma urgenza dopo l’alluvione di maggio, in particolare nel Comune di Montecopiolo, 4 interventi per un totale di 95mila euro, e nel Comune di San Leo, 32 interventi per un totale di 220 mila euro – commenta Petitti –.
In totale i comuni coinvolti stanno affrontando interventi per 12,8 milioni di euro: la Regione Emilia-Romagna e l’Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna hanno lavorato per non lasciare sole le famiglie, le aziende e le Amministrazioni.
Anche nella giornata di ieri sono continuati i sopralluoghi sui nostri territori: facciamo quindi appello al commissario Figliuolo perché sblocchi il prima possibile i fondi stanziati per dare un po’ di respiro ai nostri territori».
In attesa dei fondi a disposizione del commissario, Regione Emilia-Romagna e l’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna hanno stanziato e dato i primi aiuti: al 15 agosto sono stati erogati alle famiglie emiliano-romagnole oltre 45 milioni di euro, inoltre sono stati stanziati immediatamente oltre 116 milioni di euro per mettere in sicurezza i territori.
Nella Provincia di Rimini sono stati aperti 9 cantieri di somma urgenza per circa 4 milioni di euro: un quarto di queste risorse per il ripristino degli argini e delle golene del fiume Uso a Bellaria, le scarpate e golene dell’Uso anche a Rimini, Santarcangelo e Poggio Torriana.
Lungo il Marecchia sono stati necessari interventi sulle rive spondali tra Verucchio, Poggio Torriana, San Leo e Novafeltria. Per il bacino del Conca sono stati investiti 400mila euro, come pure per il fondo del torrente Senatello e 200mila euro di taglio della vegetazione e rimozione di alberature lungo tutti i corsi d’acqua riminesi.
«Lavoriamo incessantemente affinché il governo si attivi per fare arrivare tutti i fondi necessari per il sostegno delle persone e del territorio duramente colpiti dall’alluvione – continua Petitti –. Una fatalità su cui continueremo a mantenere alta l’attenzione e a far sentire che ci siamo, cercando in tutti i modi possibili di sollecitare gli aiuti. Finita la fase della manutenzione straordinaria occorre agire sui sostegni utili a una vera e propria ripartenza».