"Durante la pandemia, nella provincia di Rimini, il Reddito e la Pensione di cittadinanza hanno aiutato concretamente 6.590 persone, assicurando una stabilità sociale. Nello specifico, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Statistico dell’INPS, 6.066 sono i cittadini che hanno beneficiato del Reddito di cittadinanza, per un totale di 2.905 famiglie, mentre 524 hanno usufruito della Pensione di cittadinanza (485 nuclei familiari). Senza tali misure di contrasto alla povertà, di fronte alla crisi economica innescata dal Covid-19 la situazione sarebbe stata di gran lunga peggiore. Ecco perché, oggi più che mai, siamo davvero orgogliosi di averle introdotte”. Lo affermano in una nota i parlamentari del MoVimento 5 Stelle Giulia Sarti e Marco Croatti della provincia di Rimini. “A questi numeri importantissimi - proseguono gli esponenti pentastellati - si aggiungono quelli sui percettori del Reddito di emergenza, introdotto dall’ex ministra Nunzia Catalfo con il Decreto Rilancio e prorogato con i successivi provvedimenti dal Governo Conte II. Sempre nella nostra Provincia, i beneficiari del REm sono stati oltre 2.000. ‘Nessuno deve rimanere indietro’ è da sempre il nostro principio guida e con i risultati ottenuti in questi anni a tutti i livelli lo abbiamo dimostrato. Il MoVimento 5 Stelle c’è, sta dalla parte dei cittadini e continuerà a lavorare nel loro esclusivo interesse”, concludono i parlamentari del M5s Giulia Sarti e Marco Croatti.
“Una misura di dignità sociale, che va conservata, potenziata e migliorata. - Così Giulia Sarti e Marco Croatti parlamentari Riminesi. La campagna mediatica contro questa legge è stata portata avanti in maniera miope ed egoista, per colpire il MoVimento 5 Stelle senza scrupoli ed anche a scapito della dignità delle persone. Oggi è chiaro a tutti quanto il reddito e la pensione di cittadinanza abbiano coadiuvato e/o integrato altri strumenti di sostegno sociale, soprattutto in questo difficilissimo periodo. Ci auguriamo che quelle voci spesso discriminatorie, dai toni beceri, in cui si accostavano i percettori del reddito al “divano”, siano scivoloni del passato.”