Il 23 settembre prossimo Enzo Ceccarelli comparirà davanti al gip del tribunale di Rimini per sapere se finirà o meno a processo. La pubblica accusa gli contesta il reato di “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici” ai tempi in cui era sindaco nella sua Bellaria Igea Marina relativamente ad una delibera che aveva come argomento il Polo Est. Fatti che all’epoca animarono il dibattito politico e che oggi fanno lo stesso non solo per il nome coinvolto, ma soprattutto perché Ceccarelli è il candidato sindaco proposto dall’on. Morrone e da una parte della Lega (non tutta) per la corsa a Palazzo Garampi. Secondo le ultime notizie ufficiali a Rimini, come in tutte le altre città d’Italia chiamate a rinnovare il Consiglio comunale, il voto è previsto (ad oggi) compreso in un lasso di tempo tra il 15 settembre ed il 15 ottobre 2021. Quindi, nell’ipotesi che Ceccarelli venisse rinviato a giudizio il 23 settembre (data dell’udienza preliminare) potrebbe verificarsi una situazione quantomeno anomala per un candidato sindaco. E, di fronte ai no arrivati da Fratelli d’Italia e da Forza Italia, questa nuova situazione potrebbe indurre anche Morrone ed i suoi a ripensarci. Abbiamo usato il condizionale, si badi bene perché potrebbe finire tutto in una bolla di sapone come auguriamo a Ceccarelli.
Intanto proseguono le “trattative” per trovare una soluzione al rebus candidato nel centrodestra. L’impressione è che prima di arrivare ad una decisione romana, sia necessario il passaggio a Bologna. Ovvero a livello regionale. Dove gli scogli sono ancora alti e difficili da superare. Probabile, ma nulla è mai certo in politica, che tutto slitti alla prossima settimana.