In Emilia-Romagna la qualità del servizio essenziale di salvamento non può essere un aspetto discrezionale: no alla rarefazione di servizi posti a tutela della sicurezza di turisti e cittadini. ìIl percorso che ha portato all’Ordinanza balneare regionale 2024
Lo scorso 3 gennaio, nell’ambito delle consultazioni che la Regione ha portato avanti con le parti sindacali e d’impresa, le Organizzazioni sindacali avevano formalizzato la loro netta contrarietà ad ipotesi di “rarefazione” del salvataggio. Con rarefazione del salvataggio si intende un servizio pubblico essenziale di salvamento a torrette alternate; si tratta di una modalità che – sia all’interno di una singola giornata o peggio per interi periodi – espone a gravi rischi i pericolanti in mare (turisti o cittadini che siano) ed a responsabilità impossibili da assolvere per i marinai di salvataggio, dato il raddoppio dello specchio d’acqua da sorvegliare. Con l’Ordinanza balneare regionale approvata e di prossima pubblicazione, la Regione è orientata ad imporre questa singolare modalità di erogazione del servizio durante le “pause pranzo” (ore 12.30-14.30) ed a concedere discrezionalità ai Comuni per tutta la terza settimana di settembre [sic!]. Secondo FILCAMS CGIL Rimini e FISASCAT CISL Romagna il servizio di salvamento, quando attivo, deve essere garantito da tutte le torrette; diversamente, meglio issare bandiera rossa.
In tema di qualità dell’offerta turistica balneare non è possibile fare un passo avanti e due indietro
Se dal 2022 sulla maggioranza delle spiagge riminesi, grazie anche alle rivendicazioni sindacali, il servizio di salvataggio era stato esteso alla terza settimana di settembre con adeguati standard di qualità, il provvedimento in corso di emanazione dalla Regione desta forti preoccupazioni. Il rischio è che i singoli Comuni costieri, lasciati liberi di utilizzare questa rarefazione del salvamento in base a non meglio precisati indici di numerosità dei turisti, amplino l’offerta turistica solo sulla carta; determinando in concreto un arretramento rispetto agli standard degli anni passati.
Su temi d’interesse generale bisogna essere netti ed estendere la qualità del salvamento non facendo passi indietro.
Di fronte ad eventuali elementi di criticità, circa la concreta applicabilità dell’estensione del servizio di salvamento, FILCAMS CGIL Rimini e FISASCAT CISL Romagna sono come sempre a disposizione per affrontare ogni tematica. Discussione che può peraltro essere fatta anche all’interno della contrattazione integrativa provinciale che – giova ricordare - è ferma da oltre 10 anni non per responsabilità del sindacato.
Le OO.SS. nei prossimi giorni chiederanno a tutti i Comuni costieri un confronto volto a far sì che, in ogni caso, siano stabiliti in ordinanza comunale i massimi standard di qualità per il servizio pubblico essenziale di salvamento.
FILCAMS CGIL Rimini – FISASCAT CISL Romagna Francesco Guitto – Sonia Lorenzini