Se n’è andata un’altra settimana e la prossima ci porterà fino a Ferragosto. Difficile possano prendersi decisioni di questi tempi specie in politica. In realtà le aspettavamo prima, molto prima. Arrivare all’8 agosto senza che una coalizione, che dichiara pubblicamente a più voci di poter vincere le elezioni a Rimini, abbia il proprio candidato sindaco non è tanto normale.
Da giorni sono spariti tutti. E’ calato ulteriore silenzio. Non si parla più di Ceccarelli. Morrone e la Raffaelli non hanno più messo bocca sulla situazione di Rimini e quindi porsi la domanda “Come andrà a finire?” riteniamo sia legittimo.
Alle elezioni di inizio ottobre mancano, ad oggi, 56 giorni esatti. Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia attendono ognuno la mossa dell’altro: sembra quasi una corsa a chi scoppia prima, ma che non può andare avanti in questo modo a meno che non si sia talmente autolesionisti da non volerle vincere di proposito queste elezioni. Noi siamo rimasti a quello che disse Salvini in piazza Tre Martiri: il candidato lo scelgono i riminesi, auspico la convergenza di tutta la coalizione, qui si può vincere.
Il countdown è un bel pezzo che è cominciato. Jamil c’è, Gloria Lisi c’è, il centrodestra non c’è ma ci sarà. Almeno così, seppur delusi e diffidenti, sperano quei riminesi (e dicono siano tanti) che sognano il ribaltone a Palazzo Garampi.