“Ora basta. Inizio così per essere chiaro senza tanti giri di parole. Non ci vuole molto per capire che la situazione della candidatura a sindaco di Rimini ogni giorno che passa sta prendendo una china sempre più pericolosa per l’unità del Partito Democratico e del centrosinistra riminese. Ancora non si conosce la data delle elezioni, ancora non è certo se si vota prima o dopo l’estate, non si sa se è possibile fare primarie in presenza o on line, e lo scontro sta assumendo caratteri che vanno sopra le righe del confronto politico.
Oltre al lavoro delle due candidature in campo, sono preoccupato per le tifoserie che si stanno organizzando sui social. Preferisco chiamarle così, tifoserie, che sono pronte ad usare tutti gli strumenti per far vincere il beniaminoa prescelto. Tutto questo mentre continua una forte preoccupazione per la situazione della pandemia e di conseguenza per la situazione economica e sociale del Paese e riminese. E’ vero che lo statuto del Partito Democratico prevede le primarie come primo metodo per la scelta delle prime responsabilità istituzionali.
E’ vero che anche nel 2011 abbiamo deciso la candidatura di Andrea Gnassi con le primarie. Ma ora siamo in un’altra situazione, unica, drammatica per la nostra economia, per il futuro delle nuove generazioni. Non si può mettere a rischio tutto il lavoro fatto dall’amministrazione in questi anni e disattendere le proposte emerse nel programma per le amministrative elaborato in questi mesi in tavoli fortemente partecipati e aperti alla città; sarà la nostra cartina di tornasole per dialogare e costruire una coalizione di centro sinistra la più ampia possibile. Continuare sulla strada di possibili primarie al contrario, rischia di farci apparire come un partito che non trova di meglio che dividersi pesantemente sul futuro sindaco. Una lotta di potere.
Per queste ragioni chiedo una cosa semplice. Entrambi i candidati, Jamil Sadegholvaad ed Emma Petitti facciano un passo indietro e si lavori ad una soluzione terza che superi le attuali divisioni. Fantapolitica? Non credo. Vi sono tutte le condizioni per una soluzione condivisa ed autorevole. Questa l’unica soluzione, altre scorciatoie non esistono. Se qualcuno pensa che sia sufficiente un gradimento al tavolo della coalizione di una candidatura rispetto all’altra evidentemente non vuol capire che allo stato attuale non è praticabile.
In questo modo si va diritti alle primarie con tutto quello che consegue. Lo statuto del Pd prevale su qualsiasi tavolo di coalizione. Solo il senso di responsabilità dei due candidati, per il bene comune del Partito Democratico e del centrosinistra riminese può risolvere l’attuale divisione. Nelle prossime ore, in base alle indicazioni emerse in segreteria comunale, per voce dei circoli territoriali e della nostra comunità, convocherò un incontro con il gruppo dirigente ed i candidati per verificare questa possibilità. Per chiarezza, chi rifiuterà questo percorso si assumerà anche la responsabilità di una divisione profonda nel Partito Democratico che rischierà di compromettere lo stesso risultato elettorale”.
Alberto Vanni Lazzari Segretario Partito Democratico Città di Rimini