Chi vincerà le primarie? Da tempo questa domanda corre da un telefono all’altro, in cerca di una risposta scomoda e difficile perché in ballo c’è la nomination a candidato sindaco non solo del Pd ma erede di un Andrea Gnassi che ha lasciato il segno sulla città e su questo non ci sono incertezze. Semmai bandiere, c’è chi dice che lo ha fatto nel bene e c’è invece chi sostiene che ha agito nel male.
Ma non è questo il discorso che ci preme fare oggi. Le opposte fazioni stavolta sono dentro lo stesso schieramento. E ci sono da tempo, anche se qualcuno se ne accorge solo oggi.
Emma Petitti è stata la prima a candidarsi a sindaco di Rimini per il Pd. Ha giocato d’anticipo nonostante sia bene al sicuro alla presidenza dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Una scelta, la sua, che era nell’aria sostenuta da quella parte del partito che – lo dicono tutti e lo sanno, soprattutto, tutti – fa capo al deus ex machina Maurizio Melucci. Quando Emma ha rotto gli indugi, subito fibrillazioni nella vecchia quercia stagionata e riadattata alla bisogna. Parecchi hanno storto il muso, quelli della sponda Gnassi hanno preferito aspettare e ora ci siamo: a noi la Petitti non garba – hanno mandato a dire - abbiamo il candidato giusto per vincere e allora sotto con Jamil. E stamattina, attraverso la sua nuova pagina facebook, l’ottimo attuale assessore Sadegholvaad ha confermato la sua discesa in campo (scontata, per altro, anche se mai dichiarata prima da egli stesso).
Così il quadro che si prefigura è di totale incertezza oltreché di scontro interno. Le primarie a questo punto non solo sono un obbligo perché nessuno (aldilà dei proclami e della semplice dichiarata disponibilità) dei due farà marcia indietro, ma rischiano di compromettere una solidità che solo sulla carta e attraverso i vocalist di segreteria provinciale e comunale esiste.
Chi vincerà le primarie tra la Petitti e Sadegholvaad? O, se volete, tra Melucci e Gnassi?
Il bello comincia ora. Preparatevi perché da questo momento in poi ne sentiremo e ne vedremo delle belle. I riflettori, almeno per ora, sono tutti puntati a sinistra. Pardon, nel centrosinistra.