La Lega avvisa l'Amministrazione comunale: "Luce sulla gestione della Polisportiva"

Il bicchiere è colmo. Anzi già sgocciola. E da un bel po’. I nodi al pettine dell’Amministrazione comunale li ricorda ancora oggi la Lega a proposito delle vicende oltremodo note della Polisportiva. Un rapporto, quello tra la società e l’ente, ormai deteriorato. Tornano oggi alla carica Andrea Bedina e Marco Ragni, consiglieri comunali del Carroccio nella Perla Verde.
"Il Consiglio di amministrazione della Polisportiva – dicono in una nota - pare intenzionato a dissipare un patrimonio umano ed economico della città di Riccione. Da una parte si fa terra bruciata intorno, sbattendo la porta in faccia ad un consigliere storico, vice presidente, persona di grande spessore come Giorgio Gori, e poi diffida il Consorzio Sport con i suoi 100 hotel dal partecipare anche economicamente all'organizzazione degli eventi, dimenticando che la piscina è un bene pubblico. Come consiglieri di maggioranza della Lega – proseguono i due - chiediamo che sulla gestione della Polisportiva, l'amministrazione faccia luce al più presto e chieda spiegazioni più approfondite che oggi sembrano urgentissime. La politica intrapresa dalla Polisportiva oltre ad aver dissipato un patrimonio economico rappresentato dalla Convenzione in essere con il Comune di Riccione e da quella con gli hotel del Consorzio Sport, sta distruggendo con incomprensibile tenacia il patrimonio umano lasciato da persone dedite allo sport che eleva gli animi oltre a dare tanta soddisfazione agli atleti che lo praticano, come Giorgio Gori. A questo punto – concludono i consiglieri della Lega - l'amministrazione del Comune di Riccione deve andare fino in fondo, perché desta grossi sospetti la volontà del Cda della Polisportiva di mantenere "riservate" le scelte di gestione tanto da sbattere fuori il presidente onorario Gori. Cosa, o forse quali conti non tornano, tanto da dover essere tenuti riservati? La città deve saperlo perché la piscina è nata con i soldi dei riccionesi per il bene della comunità e da essa nessuno può essere escluso".