“Filippo Sacchetti, segretario provinciale del Pd, è angosciato. Bloccato nelle aspettative di carriera politica, deve scaricare rabbia e frustrazioni su qualcuno. Così lo vediamo insultare con raro astio il candidato del centrodestra Jacopo Morrone, competitor all’uninominale della Camera a Rimini, di Andrea Gnassi. Sacchetti però sbaglia tutto, dimostrando ancora una volta i pesanti limiti di un Pd che localmente sta raschiando il fondo del barile”.
Gilberto Giani (nella foto), segretario della Lega di Rimini, risponde in una nota al segretario provinciale del Pd Sacchetti.
“In primo luogo, è ora di sfatare la balla colossale del ‘paracadutato’. Morrone è ‘romagnolo doc’ e profondo conoscitore dell’intero territorio con particolare riguardo per il riminese, come dimostrano le tante iniziative intraprese alla Camera nella legislatura che si sta chiudendo. Le prossime elezioni sono politiche non locali. Avere già un’esperienza di Governo e da parlamentare è un valore aggiunto per il nostro territorio. In quest’ottica è certamente più autorevole avere una visione complessiva che limitarsi alla conoscenza di Borgo San Giuliano. Tra l’altro, se proprio volessimo parlare di ‘paracadutati’, vogliamo sapere cosa pensi Sacchetti di Simona Viola, candidata da Pd e coalizione di centrosinistra nel collegio senatoriale uninominale di Rimini e Forlì/Cesena, paracadutata addirittura da Milano. Se valessero le stesse considerazioni, Sacchetti dovrebbe avere il coraggio di boicottare la candidatura di Viola e di non votarla. Ma si sa, il doppiopesismo del Pd è notorio. Ciò che infastidisce Sacchetti è che la Lega è presente ovunque, conosce i problemi locali, ha ricette pragmatiche e concrete per curarli. Il Pd va avanti a slogan: il segretario Pd, infatti, non capisce che un conto è fare il sindaco comportandosi da ‘divo’ accentrando su di sé l’attenzione. Un altro conto, ben più difficile, è tutelare a testa bassa le esigenze del territorio romagnolo a Roma, dove si intrecciano interessi diversi e in contrasto fra loro. Abbiamo visto inspiegabili giravolte di Gnassi, la sua sordità di fronte al passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche alla provincia di Rimini (favorito e sostenuto da Morrone e dalla Lega), la sua chiusura sulle difficoltà logistiche in Valmarecchia, tant’è che è Morrone che si sta interessando della nuova strada statale. Stiamo assistendo a cambi di rotta improvvisi e non motivati e a troppe inesattezze da parte di Gnassi e del Pd su temi importanti per il territorio e sul piano politico. Segno di un’imbarazzante impreparazione su argomenti che saranno al centro del dibattito del prossimo Governo. Se davvero il Pd avesse a cuore il territorio capirebbe al volo quale sia la strategia giusta in queste elezioni. Puntare su un ‘peone’ destinato, fino a prova contraria, a pigiare un pulsante potrebbe essere un errore senza ritorno”.