“Ho già avuto modo di ricordare recentemente l’assenza di aggiornamenti da parte del Governo rispetto al progetto della variante Statale 16, opera che rientra nelle pianificazioni nazionale in capo ad Anas ormai da anni e che le amministrazioni comunali, provinciali e regionali coinvolte hanno tenuto in considerazione nell’ambito della programmazione territoriale. Si tratta di un intervento che segue un iter che ha radici ormai lontane nel tempo e che l’Amministrazione ha cercato di accompagnare per quanto (poco) di competenza nelle sue fasi di definizione, con l’obiettivo di far sì che tale opera, ritenuta di rilevanza strategica per l’accessibilità e lo sviluppo del territorio, potesse integrarsi al meglio nel tessuto urbano, rispondendo con maggior efficacia alle esigenze ambientali, di accessibilità, economiche.
Le prime osservazioni furono presentate già nel 2010, in sede di istruttoria della Valutazione di Impatto Ambientale, con proposte alternative presentate dall’amministrazione comunale poi scartate. Dal 2010, solo negli ultimi anni abbiamo assistito all’avanzamento della progettazione da parte di Anas e l’amministrazione comunale si è fatta parte attiva presentando lo scorso anno un dossier che raccoglie corpose e puntuali osservazioni, frutto delle analisi condotte sulla proposta di tracciato e del confronto che l’amministrazione ha avuto nel corso dei mesi con i cittadini, le realtà del territorio e con le associazioni di categoria. Non si tratta di elementi di dettaglio, ma di proposte progettuali sostanziali, orientate a correggere alcune criticità e ad attualizzare un’opera che, imbrigliata nelle maglie della burocrazia, rischia di diventare matura ancor prima di vedere la luce.
Due gli aspetti principali: il primo ridurre l’impatto dell’opera sulle aziende del comparto agricolo interessate dal tracciato, facendo nostre alcune esigenze emerse dai rappresentanti delle categorie. Abbiamo quindi chiesto ad Anas di evitare il più possibile i frazionamenti delle aree e ridurre l’impatto degli svincoli, di prevedere la realizzazione di sottopassi riservati ai mezzi agricoli, di verificare i meccanismi di scolo delle acque solo per fare degli esempi. Il secondo aspetto riguarda la realizzazione di opere integrate alla nuova variante capaci di migliorare la viabilità e l’accessibilità del quadrante nord e di risolvere alcuni problemi logistici, come snellire la raggiungibilità del quartiere fieristico e del casello autostradale, ad esempio creando un corridoio di accesso all’ingresso ovest del quartiere fieristico per favorire i flussi di uscita dai caselli di Rimini nord e sud. Abbiamo inoltre evidenziato la possibilità di creare un raccordo tra la Marecchiese all’altezza di Spadarolo e la variante alla Statale 16, in modo da indirizzare i flussi di traffico sulla nuova arteria stradale.
Come è evidente, stiamo parlando di temi prioritari e necessari per la città: il dossier consegnato ad Anas racchiude proposte che hanno un peso specifico importante, che se prese in considerazione sarebbero in grado di aggiornare e adeguare il progetto di una infrastruttura che oggi però pare caduta nel dimenticatoio. Al ministero chiediamo di avere un feedback sulle tante proposte e indicazioni che abbiamo sottoposto anche se, alla luce del silenzio prolungato, credo che il tema reale a questo punto sia capire quali siano le reali intenzioni di proseguire con questo progetto, e di tenere conto soprattutto con le modifiche suggerite a nostro avviso fondamentali per aggiornare la progettazione, renderla compatibile con il territorio e con i cambiamenti occorsi in questi anni’’.