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Politica 18:00 | 30/12/2023 - Riccione

L'opposizione si scatena: il lungo dettaglio dei 5 misfatti voluti dalla sindaca delle tasse e compagni

Le minoranze, giovedi sera 28.12.2023, hanno abbandonato l'aula del Consiglio Comunale prima della discussione e dell'approvazione del bilancio di previsione per l'anno 2024, del programma triennale dei lavori pubblici 2004 2026, e comunque del DUP - Documento Unico di Programmazione per gli anni 2024- 2026. "Non per un capriccio - hanno ribadito questa mattina in conferenza stampa - ma per una scelta precisa e ponderata su quello che è stato il percorso di preparazione dei predetti documenti in questi ultimi due mesi, costellato, da parte della maggioranza, di errori, di forzature regolamentari, di letture unilaterali che non solo impoveriranno le tasche dei riccionesi, ma che hanno letteralmente imbrigliato ogni possibilità di discussione e di condivisione di alcuni aspetti propri che i documenti di bilancio dovrebbero avere.

Abbiamo sempre ripetuto in queste settimane come il fulcro centrale di questa manovra di bilancio fosse la introduzione della addizionale Irpef, che noi avevamo tolto nel 2017 quando eravamo al governo della Città, e che invece l'amministrazione di sinistra ha deciso, con il voto di giovedì sera, di reintrodurre.

Ma veniamo al merito di quanto accaduto:

1. IL PRIMO MISFATTO: I DUE “DUP”.

Come abbiamo più volte avuto modo di evidenziare, la Giunta Angelini, con deliberazione n. 232 del 15 novembre 2023, (ovviamente documento ufficiale ancora rinvenibile sul sito del Comune), su proposta del Dirigente Dott. Dirigente Botteghi n. 284 del 13 novembre 2023, già munita di pareri tecnico e contabile favorevole, approvava lo schema del Documento Unico di Programmazione - DUP, che poi sarebbe dovuto essere approvato dal Consiglio Comunale. In questo “Primo DUP”, non c'era la addizionale Irpef, e i 2 milioni e mezzo di euro del gettito poi previsto per questa addizionale Irpef, erano stati rinvenuti attraverso altre voci di bilancio. Da ciò si evince che il bilancio di previsione per l'anno 2024 poteva tranquillamente essere approvato anche senza la reintroduzione dell'addizionale Irpef; e questo, quindi, non lo dicevano le nostre minoranze, ma lo diceva la stessa maggioranza nel documento approvato dalla Giunta Angelini, munito dei pareri tecnico e contabile favorevoli del dirigente Botteghi. Poi, non sappiamo cosa accadde nel giro di una settimana, ma la Giunta Angelini approvava un nuovo schema di DUP, esattamente il 21.11.2023, con deliberazione n. 239, in cui, invece, veniva inserita la addizionale Irpef per circa 2 milioni e mezzo di euro che sarebbe gravata per circa l’80% sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Non abbiamo compreso il motivo per cui uno schema di bilancio dichiarato in equilibrio il 15 novembre senza addizionale Irpef di 2 milioni e mezzo di euro, sia stato gettato nel cestino e ne sia stata proposta una nuova versione, ad una settimana di distanza, che invece conteneva la addizionale Irpef di 2 milioni e mezzo di euro circa. Cosa è accaduto in quella settimana? Perché un bilancio senza quella tassa che andava bene il 15 novembre, non andava più bene la settimana successiva? Per questo motivo, le minoranze hanno deciso di proporre tra gli emendamenti, direttamente l'adozione del vecchio DUP del 15 novembre, chi non conteneva l'addizionale Irpef, al posto di quello nuovo che invece la conteneva. Questo aspetto è assolutamente importante: le minoranze, su questo tema, non hanno quindi chiesto l'emendamento da loro pensato, ma si sono riportate direttamente ad un documento della stessa Giunta Angelini. E qui, il racconto arriva quasi ad una “farsa”: come tutti sapete, ogni proposta di deliberazione deve essere munita dei pareri tecnico e contabile dei dirigenti, che devono, per l'appunto, esprimersi non politicamente ma da un punto di vista prettamente tecnico, sulla ammissibilità o meno sia del provvedimento principale che degli emendamenti; tutto questo per evitare che i consiglieri approvino degli emendamenti che non siano tecnicamente o contabilmente compatibili con i regolamenti e le normative. Ebbene, all'emendamento delle minoranze con cui si chiedeva la approvazione del primo DUP, che aveva già avuto i pareri tecnico e contabile favorevoli, i pareri tecnico e contabile dell'emendamento sono stati sfavorevoli, con questa inconcepibile motivazione: “Parere sfavorevole in quanto il Dup approvato in data 15 novembre è stato sositutito con il dcumento approvato con delibera di Giunta Comunale n. 239 del 21/11/2023”. Quindi, il dirigente, rilascia un parere tecnico ed un parere contabile sfavorevole sull'emendamento della minoranza solo perché vi è un nuovo DUP approvato dalla maggioranza!!! Ma il parere tecnico e contabile deve verificare solo la correttezza tecnica e contabile dell'emendamento proposto, non certo la motivazione politica dell’emendamento. Quindi ed in definitiva, uno stesso documento ha avuto parere tecnico e contabile favorevole quando presentato dalla maggioranza, il parere tecnico e contabile sfavorevole quando presentato dalla minoranza. Lo stesso tale, quale e identico documento.

2. IL SECONDO MISFATTO: I 125.000,00 EURO BALLERINI

In entrambi i DUP, l’imposta di soggiorno era pari ad euro 4.925.000,00, ma i revisori dei Conti, nel loro parere rilasciato, scrivono di euro 4.800.000,00, comprensivo dei 100.000 di recupero. Viene pertanto da pensare che i revisori dei conti abbiano potuto valutare un DUP, o meglio, una versione di DUP, ancora diversa sia rispetto al primo che rispetto al secondo DUP di cui abbiamo accennato in precedenza. Perché, tra la versione contenuta nel parere dei revisori contabili e la versione dei due DUP, in merito all'imposta di soggiorno, vi era una differenza di 125.000,00 euro? Che non possa essersi trattata di una svista dei revisori dei conti, appare evidente dal fatto che anche il dirigente, nel proprio power point diffuso per la presentazione del secondo DUP, riportava la previsione dell’introito della tassa di soggiorno di euro 4.700.000 più euro 100.000,00, e quindi 4.800.000. Anche a Lui erano pertanto “spariti” 125.000,00 euro di tassa di soggiorno? Evidenziato il tutto in una specifica comunicazione ufficiale indirizzata all'organo di revisione, guarda caso la maggioranza propone un ennesimo emendamento per la sistemazione di tale importo; anche da ciò si evince la totale approssimazione del lavoro svolto, in cui centinaia di migliaia di euro vengono spostati da una partita all'altra con la facilità dello spostamento di una boccia su di un piano di biliardo.

3. IL TERZO MISFATTO: LA PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Un altro fatto deve essere portato a conoscenza dei cittadini: come da prassi ormai ventennale, i lavori del Consiglio Comunale, atteso che molti dei consiglieri hanno comunque un proprio lavoro, vengono aperti dalle ore 20:00 in un giorno feriale; al più si sono visti anticipi alle 19:30 o alle 19:00. Il Consiglio Comunale del 28 dicembre è invece stato inizialmente programmato per le ore 17:00; un orario assolutamente insolito, poco rispettoso dei Consiglieri che comunque a quell'ora ancora lavorano del proprio lavoro, probabilmente con la “speranza” di vedere meno partecipazione da parte dai banchi della opposizione. Questi orari insoliti sono stati il leitmotiv di tutto questo periodo, con commissioni convocate a metà pomeriggio o addirittura in primo pomeriggio, difficilmente gestibili da chi lavora effettivamente, e che si sarebbero invece potute tranquillamente convocare ad orari più usuali per le commissioni, come le ore 18:00 o le ore 18:30. Sul punto della convocazione del Consiglio Comunale alle ore 17:00, però, si deve evidenziare un aspetto assolutamente preoccupante e che evidenzia come questa maggioranza decida anche in violazione di ogni più semplice regola democratica: durante la Conferenza dei Capigruppo che doveva decidere le pratiche da portare in Consiglio, e l'orario stesso del Consiglio Comunale, la proposta dell'apertura del consiglio comunale alle ore 17:00 è stata bocciata dalla conferenza stessa, anche per la mancata partecipazione della componente del PD Gloria Fabbri; successivamente, ed a voto negativo già registrato e chiuso, in palese ritardo, è entrato in conferenza dei capigruppo il componente “ritardatario” della maggioranza, ed il Presidente del Consiglio Comunale, che presiede anche la riunione dei capigruppo, ha incredibilmente ed inopinatamente fatto rivotare la stessa questione, questa volta, avendo i voti disponibili della maggioranza, ed approvando così definitivamente l'orario delle ore 17:00, nonostante la protesta delle minoranze. Ci chiediamo: in quale Stato democratico, in quale consesso, una volta dichiarata chiusa una votazione, la stessa si ripete se si appalesa un votante che, non avendo rispettato l'orario, non era presente alla votazione stessa? Avete mai visto in consiglio comunale pratiche riproposte al voto qualche minuto successivo alla chiusura del voto stesso? La risposta è: NO. Il rimettere al voto una decisione già assunta, negativa per l'orario delle ore 17:00, appare non solo una violazione regolamentare e normativa bella e buona, ma uno schiaffo vero e proprio dato a tutte le minoranze; un po' come a dire: i numeri sono i nostri, e facciamo quello che ci pare. Questa impostazione è assolutamente ripudiata dai nostri partiti dei nostri movimenti, poiché irrispettosa delle prerogative del voto e comunque dei Consiglieri. Ricordiamo che il presidente del consiglio comunale dovrebbe essere sempre una figura super partes, ed in questo specifico caso, ci dispiace evidenziare che non è stata una figura di garanzia, ma è stata una figura palesemente di parte.

4. IL QUARTO MISFATTO: GLI OBIETTIVI

Particolare attenzione abbiamo rivolto alla lettura dei due DUP, in relazione agli obiettivi dichiarati. Nel secondo DUP, a pag. 161, e 162 questa maggioranza scriveva: “Obiettivo 2024 L’obiettivo sarà di ridurre la pressione fiscale e tributaria sulle persone e sulle imprese mantenendo saldi gli equilibri di bilancio e sostenendo famiglie e imprese, con l’introduzione di forme di fiscalità di vantaggio a partire dal riconoscimento di riduzioni e agevolazioni. Questo sarà possibile attraverso l’adeguamento di aliquote, tariffe ed eventuali regolamenti, la stima e il monitoraggio costante delle entrate indispensabile per il buon governo delle politiche fiscali, l’introduzione di un’offerta di servizi digitali mirati a migliorare la comunicazione e semplificare gli adempimenti, e il potenziamento dei pagamenti elettronici”. Ci chiediamo come si possa avere il coraggio di scrivere di riduzione della pressione fiscale quando aumentano anzi, inseriscono la nuova addizionale Irpef con 2 milioni e mezzo di euro, oltre a tutto quanto si è già esposto in precedenza, come gli aumenti delle zone adibite a parcamento oneroso e via dicendo.

5. MANCATO ASCOLTO DELLE PARTI SOCIALI

LA SINDACA CHE SI PROCLAMA LA “SINDACA DELLA CONDIVISIONE”, NEL CASO IN ESAME HA CHIUSO LETTERALMENTE LA PORTA IN FACCIA AI SINDACATI CGIL CISL E UIL, CHE AVEVANO RICHIESTO LA REVISIONE COMPLETA DELL'ADDIZIONALE IRPEF E LA SUA CANCELLAZIONE; UNA TASSA CHE, COME DA LORO BEN SPIEGATO, ANDRÀ A GRAVARE SULLE TASCHE DEI LAVORATORI DIPENDENTI E DEI PENSIONATI. LO STESSO SCHEMA DEL COMUNE EVIDENZIA COME PER L'80% QUESTA TASSA GRAVERÀ SUI LAVORATORI DIPENDENTI E SUI PENSIONATI. LA RISPOSTA DELLA SINDACA ANGELINI AI SINDACATI È STATA DI UNA CHIUSURA TOTALE: LA TASSA C'È, E RIMANE COSÌ COME È STATA IDEATA. 6. LA FILOSOFIA DELLA MANOVRA. RILEGGIAMO CON AMAREZZA CIÒ CHE AVEVAMO SCRITTO PROPRIO DI QUESTI TEMPI, L'ANNO SCORSO, IN MERITO ALLA MANOVRA DI BILANCIO CHE STAVA PER ANDARE IN DISCUSSIONE PER L'ANNO 2023: NON CI PIACE ESSERE PROFETI DI SVENTURA, MA CI PIACE ESSERE TECNICI E LUNGIMIRANTI NELLE NOSTRE ANALISI. Ecco cosa scrivevamo proprio l'anno scorso; parole che valgono, ora, ancora di più: “Il “Tassa e spendi”, che è la filosofia di fondo che sorregge la proposta di bilancio di previsione delle sinistre, non può essere da noi accettato in alcun modo. Il principio che noi seguiamo è quello opposto, ovvero quello di “diminuire la pressione fiscale comunale”, e di far pagare a tutti le tasse che già in molti pagano, in modo da evitare che, per colpa dei soliti furbetti, la pressione fiscale salga anche per i contribuenti onesti. Altro principio che ci governa è quello di “spendere con oculatezza”, e contemporaneamente tagliare gli sprechi mantenendosi lontani da quell'idea di “tagli lineari” che comprometterebbero grossi settori della vita amministrativa della città. Per noi, il dogma è quello di non alzare la pressione fiscale”. Avevamo poi formulato una proposta alternativa di bilancio, come abbiamo fatto quest'anno, e così avevamo scritto: “Una proposta seria e completa, una proposta che garantisce maggiormente gli interessi dei cittadini, una proposta che non mette le mani nelle tasche dei cittadini riccionesi, e che migliora alcune evidenti “storture” presenti nella proposta di bilancio della attuale Giunta”. Oggi, a manovra approvata, non possiamo non evidenziare come la Giunta Angelini perseveri nell'impostazione tassa e spendi, e, non solo perseveri, ma peggiori la situazione per i cittadini riccionesi. Questa amministrazione decide di schiacciare i cittadini con un ulteriore mostruoso balzello nella tassazione, a fronte di servizi che il Comune fornirà ai cittadini stessi per cui sono stati stanziati importi tutti minori rispetto a quelli degli anni precedenti: quindi sono stati sottratti importanti importi al sociale, al turismo, ed a tutti i settori nevralgici dell’amministrazione. Ma se diminuiscono i servizi erogati ai cittadini, e nel contempo aumentano le tasse, dove finiscono questi soldi? La risposta è semplice: finiscono nella spesa pubblica improduttiva. La macchina comunale dell'Angelini costa sempre di più, le assunzioni nel suo staff, le assunzioni di dirigenti sono tutti i costi, per come previsti, che il nostro comune, almeno in parte, avrebbe potuto risparmiare. Lo schema finale di questa maggioranza è il solito: PIU’ TASSE, MENO SERVIZI, AUMENTO DELLA SPESA DELLA MACCHINA PUBBLICA. Vi abbiamo dimostrato con i numeri e con i conti alla mano, che questi non sono slogan, ma l'amara realtà con cui ogni cittadino di Riccione si trova davanti. Noi continueremo sempre, insieme, a lottare per portare la Città di Riccione nella direzione diametralmente opposta a quella proposta da questa maggioranza. Lavoriamo per questo, coesi e sereni, ma consci che il compito diviene sempre più difficile in ragione di una maggioranza che sta oggettivamente piegando la Città agli interessi di pochi". Fratelli d'Italia Riccione Lega Riccione Forza Italia Riccione Caldari Sindaco - Generazione Riccione, Lista Civica Renata Tosi, Noi Riccionesi con Renata Tosi.