“Il Partito Democratico non smette mai di regalarci perle. Dopo la proposta “ai figli solo il cognome della madre” di Dario Franceschini, arrivano le lezioni di democrazia di Paola Donini, segretario PD di Santarcangelo, secondo cui sostenere l’astensionismo (nei referendum abrogativi) si tratterebbe di “una posizione già di per sè vergognosa per rappresentanti delle istituzioni, ma che nel merito non ha ragione d’essere e smaschera la consueta pochezza di argomenti”. Paola Donini, che anche questa volta è riuscita assieme al suo partito a montare una polemica sul nulla, se l’è presa con l’opposizione clementina che, a parte il consigliere Italo Piscitelli di Fratelli d’Italia che si è astenuto (🙈), ha votato compatta contro un ordine del giorno strumentale a sostenere la partecipazione ad un referendum sponsorizzato guarda caso dal PD.
Carissima Paola Donini, dovresti sapere che promuovere l’astensionismo in un referendum abrogativo è una lecita scelta politica, dal momento in cui per essere valido, ha bisogno di raggiungere il quorum del 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Ciò significa che, chi non condivide il referendum e si schiera quindi per il NO, non deve recarsi alle urne, perché altrimenti favorirebbe la partecipazione al referendum. “Vergognoso” é non conoscere regole basilari come queste. Lo sanno tutti tranne i “competenti” del Partito Democratico.
Si è espresso bene l’amico consigliere comunale di Alleanza Civica, Gabriele Stanchini: “Per dire no alla cittadinanza facile, facciamo in modo che non raggiungano il quorum. Quindi non andiamo alle urne. Disertiamo le urne. Difendiamo il valore della cittadinanza italiana”. Niente da aggiungere”.
In seguito Montevecchi, aggiunge:
“Paola Donini parla già da sconfitta al referendum (evidentemente prevede una bassissima affluenza, sintomo del fatto che certe tematiche, come quella della cittadinanza sempre più facile, interessi solo al Partito Democratico e addetti ai lavori) e sostiene che in Consiglio Comunale attraverso il loro ODG è stato solo chiesto di “informare le persone sui referendum che si terranno l’8 e 9 giugno”. L’oggetto dell’Odg era testualmente “contrastare l’astensionismo ai prossimi referendum” che significa far propaganda affinché si raggiunga il buon esito del referendum con una massiccia partecipazione utile a raggiungere il quorum e quindi fare in modo che sia valido. L’informazione riguardo i referendum abrogativi, invece, non è compito di “Stanchini & company”, ma è già regolata per LEGGE (come è straovvio che sia). Strano che un segretario comunale di partito finga di non saperlo”.
Matteo Montevecchi
Consigliere regionale ER dell’XI legislatura