“Non si può rischiare la galera per affermare l’ovvio, l’evidenza, ovvero che un bambino ha diritto di crescere da mamma e papà. L’Assemblea legislativa si schieri a favore della libertà di pensiero e impegni la Giunta a manifestare il proprio dissenso nei confronti del liberticida DDL Zan- Scalfarotto- Boldrini”. È quanto chiede il consigliere regionale della Lega Matteo Montevecchi, che sul tema presenterà una risoluzione in Regione.
“Ogni persona merita sempre di essere tutelata e rispettata. Già oggi in Italia – ricorda Montevecchi – sono giustamente presenti norme che tutelano la dignità e il decoro delle persone e la loro integrità fisica e psicologica, quali ad esempio l’art. 595 del codice penale (diffamazione), l’art. 612 cp (minaccia), l’art. 581 cp (percosse), l’art. 582 cp (lesioni personali), l’art. 594 cp (ingiuria)”. Tanto più “che nell’ordinamento italiano – sottolinea il consigliere leghista – sono già previste circostanze aggravanti, come, ad esempio, quella dei motivi abietti o futili, contenuta nell’art. 61, comma 1, n. 1 cp, oppure quella dell’aver agito con crudeltà, prevista dall’art. 61, comma 1, n. 4 cp. L’aggravante dei motivi abietti o futili è già stata applicata più volte per episodi di aggressioni ai danni di persone omosessuali a supporto del fatto che anche le persone con orientamento omosessuale sono, pertanto, ampiamente tutelate dalla normativa vigente, come è normale che sia. Proprio per questo – ribadisce l'esponente del Carroccio – appare evidente che il DDL che si intende approvare non ha la finalità di prevenire o punire le vere discriminazioni, bensì intende persguire il subdolo tentativo di impedire qualsiasi forma di manifestazione di pensiero che dissenta dall’ideologia propagandata dai gruppi e dalle associazioni LGBT. La verità è che qualcuno, dietro minaccia di sanzione penale, vorrebbe inibire di fatto ogni attività e iniziativa di contrasto alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole, o di opposizione alle adozioni di bambini da parte di coppie dello stesso sesso, oppure di denuncia della disumana pratica dell’utero in affitto. Attraverso una risoluzione chiediamo alla Giunta regionale dell’Emilia Romagna di manifestare la contrarietà nei confronti dell’approvazione di una legge liberticida che andrebbe a violare la libertà di pensiero, la libertà di parola, la libertà di opinione, la libertà di associazione, la libertà di stampa, nonché la libertà di educazione, la libertà di insegnamento e la libertà religiosa”, conclude il consigliere regionale riminese.