“In queste ore leggiamo di campagne e denunce doverose tese a difendere
l’immagine del nostro mare e del nostro turismo ma è fondamentale affrontare il tema anche
sotto altri punti di vista, auspicando che nelle prossime stagioni il fenomeno non si ripresenti. Va
ricordato che la mucillagine è una sostanza naturale e innocua per la salute ma è anche figlia di
due fenomeni antropici come il riscaldamento globale e l’eutrofizzazione delle acque. Alghe e
microalghe che producono la mucillagine crescono infatti molto di più e molto più in fretta se le
acque sono ricche di nutrienti, in particolare fosforo e azoto. Nel nord Italia, come spiega
Legambiente, la prima fonte di inquinamento da fosforo e azoto sono i campi agricoli e gli
allevamenti intensivi e questo fa intuire le gravi conseguenze per sversamenti attraverso il Po
sull’alto e medio Adriatico. Significa che l’impatto dell’uomo influisce in modo sensibile sul
fenomeno e forse potrebbe essere contenuto e limitato.
A tal riguardo nei giorni scorsi il governo ha bocciato un mio emendamento al decreto Omnibus
che proponeva l’istituzione di un Fondo con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli
anni 2024 e 2025 da destinare all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale per il
potenziamento degli studi e delle ricerche, nonché per l’elaborazione di iniziative di contrasto al
fenomeno delle mucillagini nell’alto e medio Adriatico.
Un emendamento che aveva l’obiettivo di dare impulso agli studi, agli approfondimenti e alla
comprensione del fenomeno delle mucillagini al fine di valutare iniziative a difesa della nostra
offerta balneare, del comparto turistico della Riviera e del nostro mare.
Questo emendamento, che per altro prevedeva una dotazione economica non certo inaffondabile,
sarebbe stato importante per valutare iniziative che limitassero quelle che sono conseguenze
economiche negative davvero enormi non solo per il turismo ma anche per la pesca.
Prendiamo atto che al governo e alla forze di maggioranza questo tema non pare interessare e che
i problemi del nostro territorio, come abbiamo visto anche dalle mancanze e dai ritardi dopo le
alluvioni che lo hanno flagellato, non sono in cima ai pensieri di Meloni and co.
Come territorio è prioritario agire in modo sistemico e continuare a fare pressione sul governo
affinché vengano adottate tutte le iniziative capaci di proteggere il nostro mare e il nostro sistema
economico.”