Dopo il segretario provinciale Bruno Galli ed il consigliere regionale Matteo Montevecchi, anche il capogruppo consiliare della Lega a Rimini, Marzio Pecci, risponde alle critiche avanzate dal segretario provinciale del Pd Sacchetti.
"Le dichiarazioni del Segretario Provinciale del PD - dice in una nota Pecci - sono il frutto dell’obnubilamento da lockdown e da Covid19. In primo luogo il Sindaco di Riccione non risulta essere iscritto alla Lega, non rappresenta la Lega e svolge il proprio mandato, in modo eccellente a Riccione. In secondo luogo l'on Morrone è il Segretario regionale della Lega che, per competenza, ha proposto, sul territorio comunale, la mia candidatura a Sindaco, la candidatura di Montevecchi in Regione e dell’on. Raffaelli in Parlamento. La Lega a Rimini ha conseguito ad ogni elezione grandi risultati: cinque consiglieri comunali, una sezione con centinaia di iscritti, un seggio riminese in Regione ed uno in Parlamento. Al contrario le sconfitte accumulate dal PD sono moltissime. Ha perso, in poco tempo, il comune di Riccione, di Cattolica insieme ad altri comuni della provincia, un consigliere regionale e due parlamentari riminesi. Inoltre una parte di Consiglieri comunali riminesi del PD hanno abbandonato il partito per aderire ad Italia Viva. Ancora, il sindaco della città capoluogo Gnassi è tuttora sotto processo per il fallimento di Aeradria, altri dirigenti sono stati rinviati a giudizio per lo scandalo Tecnopolo ed altri, ancora, sono indagati dalla DDA di Bologna per Acquarena. Il segretario Provinciale del PD ha, dunque, in casa propria, materiale sufficiente di cui occuparsi. E' evidente che le dichiarazioni di Sacchetti servono per nascondere le proprie incapacità politiche dato che al Ministero delle Infrastrutture siede l’on. Paola De Micheli, in quota al Partito Democratico ed in Regione Bonaccini, sempre in quota PD. In ogni caso la Lega, primo partito riminese, guarda alle cose concrete e nell’interesse della città ritiene opportuno superare la contrapposizione politica per dare spazio ad una collaborazione tra maggioranza ed opposizione per promuovere una strategia comune, sostenuta dalla Regione. Da molto tempo chiedo che l’aeroporto di Rimini diventi “porta di ingresso del turismo culturale in Italia” e “Hub per l’avioturismo”, ma su queste proposte né il Sindaco, né l’assessore regionale Corsini, né i consiglieri comunale del PD, né il Segretario provinciale del PD si sono mai espressi. Ora è il momento delle risposte. Nell’interesse del territorio riminese - conclude Pecci - ritengo, quindi, di superare i campanili per costruire un serio progetto per il rilancio dell’aeroporto di Rimini le cui risorse per gli investimenti non dovranno provenire solo dalla società di gestione privata Airiminum, ma dovranno essere stanziate anche dalla regione perché l’aeroporto è una struttura indispensabile per fare fruttare i 50 milioni impiegati per il recupero del patrimonio storico culturale, per il nostro turismo e per le nostre industrie".